Le più Celebri Storie di Fantasmi a Roma

La Capitale è Infestata dai Fantasmi? Who you gonna call...

È notte. Una notte diversa dalle altre: senza luna e senza vento. Le finestre sono chiuse ma le tende si muovono. Il pavimento scricchiola ma non hai il parquet. Senti dei rumori ma sei solo in casa. All’improvviso qualcuno pronuncia il tuo nome. Terrorizzato corri in cucina e afferri un coltello da bistecca. Ti guardi intorno, il tuo cuore batte all’impazzata. Ti volti verso la finestra e finalmente la vedi. Bianca come la neve, la ragazza fantasma dalla gola grondante sangue, appoggia la sua pallida mano morta contro il vetro e con occhi colmi di orrore, con tutto il suo respiro, alla fine afferma: A REGA BONGIORNO!

Storie di Fantasmi Romani

Per molti, la morte è un grande tabù. Per alcuni è una materia affascinante. Per Silente è una nuova grande avventura. Per tutti, è un imponente punto di domanda: ma che succede dopo? Secondo molte religioni, dopo il trapasso, l’anima viene spedita in un posto migliore o peggiore a seconda del modo in cui abbiamo vissuto… Eppure, è sempre stata molto popolare l’opinione secondo la quale, talune non ottengano accesso al piano di sopra e che rimangano a vagare sulla terra assieme ai vivi. Questi “fantasmi” spesso sono legati al luogo in cui sono morti e per questa ragione – secondo il paranormale – più esso è antico e più probabilmente sarà infestato da un gran numero di spiriti. È logico perciò pensare che una città antica come Roma, nei suoi (quasi) 3.000 anni di vita, potrebbe aver reclutato un intero esercito di fantasmi. In questo articolo ti racconterò le storie dei più antichi e famosi.

Beatrice Cenci (Castel Sant’Angelo)

Probabilmente il fantasma più famoso di Roma, nonché quello con la storia più triste. Beatrice Cenci (1577) era la figlia del conte Francesco Cenci, un uomo crudele che a causa della sua vita dissoluta, sperperò presto tutto il proprio patrimonio. Dopo essere finito in carcere ed essersi indebitato fino al collo, il duca decise di far rinchiudere la figlia in un castello a Petrella Salto (nel Lazio), onde evitare che la ragazza decidesse di sposarsi, costringendolo a pagare la dote di nozze. La Cenci visse in stato di prigionia per anni, venendo spesso anche picchiata e violentata dal padre.

beatrice cenci
Beatrice Cenci, Il fantasma parricida

La situazione degenerò quando nel 1597, il duca, devastato dalla gotta e dalla rogna e sommerso di debiti, decise di ritirarsi a Petrella. A quel punto, la ragazza, esasperata dagli abusi, decise di uccidere il padre con l’aiuto della matrigna e di due suoi fratelli. Ben due tentativi andarono a vuoto ma il terzo risultò fatale per il duca, massacrato a colpi di mattarello e finito con chiodi e martello. I figli tentarono di far passare la sua morte per un incidente, defenestrando il cadavere, ma presto le autorità scoprirono la verità e i tre furono arrestati. Tutti alla fine confessarono sotto la tortura della corda e l’11 Settembre 1599, Beatrice fu decapitata assieme ai suoi familiari, nella piazza di Castel Sant’Angelo.

Sembrerebbe però, che il suo spirito non abbia trovato mai pace e che l’11 Settembre di ogni anno, la ragazza appaia proprio nel luogo in cui è morta, con in mano la propria testa mozzata. Ad accompagnarla, si dice che a volte compaia anche il Boia de Roma, che in vita giustiziò oltre 500 persone.

Costanza Conti De Cupis (Piazza Navona)

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La splendida ed infestata Piazza Navona

A Piazza Navona si trova un palazzo chiamato “Palazzo De Cupis”, dove agli inizi del 1600 visse una bellissima ragazza di nome Costanza Conti. La cosa che però colpiva chiunque la vedesse erano le sua mani, di una bellezza invidiata da tutte le dame di Roma. La giovane donna andò in sposa al nipote del cardinale Giandomenico De Cupis e anche dopo il suo matrimonio, la sua bellezza rimase tale che un artista di nome Bastiano le chiese di poterne fare un calco per mostrarle a tutti nella propria bottega. Il calco divenne tanto famoso per la sua bellezza che la gente andava a vederla in pellegrinaggio quasi fosse una reliquia.

La leggenda vuole che un giorno un frate di San Pietro in Vincoli, giunse alla bottega e vedendo la folla ammirare quella mano, disse una frase del tipo: “Se quella mano è umana, merita d’essere tagliata!” Probabilmente si riferiva al fatto che le persone ne parlavano quasi con blasfema ammirazione e che sembravano più attratti da quel pezzo di gesso che dalla santa croce. Costanza, religiosissima, ordinò che il calco venisse distrutto e prese la decisione di rinchiudersi in casa per rinunciare alla vita mondana ed espiare le proprie colpe pregando e cucendo. Qualche tempo dopo, la ragazza si punse il dito con l’ago mentre stava ricamando. Presto la ferita si infettò e si estese rapidamente a tutta la mano e il braccio. La mano andò in cancrena e dovette essere amputata. Ma nemmeno quella drastica decisione riuscì a salvare Costanza, l’infezione era ormai in circolo e la donna morì a causa della setticemia.  

Si dice che da allora, quando la luna illumina le finestre del palazzo, la luce che si riflette sui vetri renda visibile la figura della mano fantasma di Costanza Conti.

Giulio Cesare (Fori Imperiali)

giulia cesare

Ebbene sì, sembrerebbe che anche il famoso imperatore romano faccia parte della schiera di fantasmi che affollano le vie della Città Eterna. Dopo la sua morte, le ceneri del suo corpo furono raccolte in un’ampolla di piombo che poi fu posta sulla sommità di un obelisco posizionato in un secondo momento nel Circo di Caligola. Secondo la leggenda, il fantasma di Giulio Cesare, sarebbe rimasto rinchiuso nell’ampolla assieme alle sue ceneri per più di 1500 anni. Ma poi, quando nel 1585, Papa Sisto V fece spostare l’obelisco in Piazza San Pietro, fece anche forare l’ampolla per scoprire cosa ci fosse al suo interno. Subito le ceneri di Giulio Cesare caddero e il suo spirito fu liberato. Sembra che da allora sia stato più volte avvistato in diverse zone della città, soprattutto nei dintorni dei Fori Imperiali.

Donna Olimpia (Ponte Sisto)

Altro famoso fantasma di Roma è quello di Olimpia Maidalchini. Olimpia fu destinata al convento dalla sua famiglia. Ella però, similmente alla Monaca di Monza, non desiderava per sé stessa quello stile di vita. Per questa ragione rifiutò di prendere i voti, accusando il direttore spirituale del convento di tentata seduzione e causandone la sospensione a divinis. Sposò poi un ricco borghese, che la lasciò vedova dopo soli tre anni. La giovane Olimpia scelse come secondo marito Pamphilio Pamphili, fratello di Giovanni Battista, che divenne poi Papa Innocenzo X.

Donna Olimpia
Donna Olimpia, il fantasma avaro

Molto presente nella vita del cognato, ebbe una grande influenza nelle decisioni del papato, tanto che chiunque volesse parlare con il Papa, doveva passare prima da lei e omaggiarla con regali. Era una donna estremamente avida di denaro, tanto che alla morte di Papa Innocenzo X (7 Gennaio 1655) si rifiutò di pagare il suo funerale. Il successore la fece esiliare ma prima di andarsene, Olimpia prese due casse piene d’oro che si trovavano sotto il letto papale e le portò via con sé. La ricchezza però non la difese dalla peste che la uccise appena due anni più tardi. La leggenda narra che ogni anno, il 7 gennaio, il suo fantasma giri per il centro di Roma a bordo di una carrozza nera e che attraversi Ponte Sisto per poi sprofondare nel Tevere insieme all’oro accumulato.

Molti ci credono e molti no, ma una cosa è certa, ipotizzare l’esistenza di fantasmi, capaci di vagare sulla terra accanto ai vivi è per molti piuttosto inquietante. Eppure, tutte queste storie ci fanno capire che non è tanto il fantasma in sé ad essere spaventoso, quanto la persona che era prima di morire e la ragione per cui è diventato tale. Molti fantasmi di Roma (o in generale) non hanno trovato la pace per le azioni mostruose commesse mentre erano ancora in vita. La natura umana può essere molto più spaventosa di qualunque fenomeno soprannaturale. Chissà, magari ha ragione Stephen King quando dice che “i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi e, a volte, vincono”.

fantasma

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StoriediJoe

Io come Stephen King sono convinto di avere un cuore di bambino… La differenza è che, mentre lui asserì di averlo in un vaso di vetro sulla sua scrivania, il mio fortunatamente batte nel mio petto e ciò che più di tutto riesce a farlo accelerare è ascoltare una grande storia. Sono un grande appassionato di cinema, letteratura e serie televisive ed è principalmente di questi argomenti che desidero scrivere e discutere (ma non solo). I miei gusti letterario-cinematografici spaziano dal genere d’avventura all’horror, dalla commedia al dramma, passando per la saggistica. Sono interessato a tutto ciò che abbia una storia da raccontare e delle emozioni da esprimere.
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