Oggi parliamo un po’ di un piccolo capolavoro cult degli anni 80, Chi ha incastrato Roger Rabbit. Pellicola del 1988 diretta da Robert Zemeckis e prodotta da Steven Spielberg. La modalità di realizzazione utilizzata è quella della tecnica mista, ossia della presenza sullo schermo di attori in carne ed ossa e cartoni animati. Ogni fotogramma che presentava un mix di animazione e live-action, era realizzato disegnando e colorando basandosi su fotografie e poi ristampati con una stampante ottica.
Al lungometraggio hanno lavorato trecentoventisei animatori e si stima che i disegni realizzati fossero più di un milione. Tutto questo lavoro ha lasciato, agli spettatori, una pellicola atipica che unisce personaggi della tradizione animata e un’atmosfera cupa e tremendamente realistica come quella degli anni 40. Il film è a tutti gli effetti un noir di altri tempi ma con questo non sacrifica affatto comicità ed ironia.
La storia è quella di Roger Rabbit che viene accusato dell’omicidio di un importante produttore, Marvin Acme, per via della presunta storia extra coniugale di sua moglie Jessica. Per trovare la verità si rivolge ad Eddie Valiant, detective caduto in rovina dopo un grave incidente che lo segna molto; il fratello con cui era socio in affari viene ucciso da un cartone.
Antagonista dei nostri eroi è il giudice Morton, uomo spietato e senza scrupoli, il quale vorrebbe sciogliere nella salamoia tutti gli abitanti di Cartoonia per potersene impadronire. Tra le rocambolesche avventure di questi due sono innumerevoli gli sketch e le battute iconiche, come la pistola con i proiettili messicani, il taxi cartoon e l’indimenticabile Jessica Rabbit.
Nel caso in cui non lo abbiate mai visto, correte subito a recuperarlo, vi ringrazierete sicuramente.
Nove Curiosità su Chi ha incastrato Roger Rabbit
La pellicola è ispirata al romanzo Who Censored Roger Rabbit? di Gary Wolf. Oltre ad alcune modifiche superficiali, uno dei cambiamenti più grandi riguarda la morte di Roger Rabbit. Infatti nella storia originale l’indagine non riguardava l’omicidio di Marvin Acme, bensì del protagonista.
Il film sarebbe potuto essere molto diverso dal punto di vita del cast.
Nel ruolo del detective Eddie Valiant la produzione avrebbe inizialmente voluto Harrison Ford (già sei anni prima detective in Blade Runner), ma furono presi in considerazione anche Robert Redford, Sylvester Stallone, Ed Harris, Jack Nicholson ed Eddie Murphy.
Robin Williams sarebbe stato papabile sia per il ruolo del protagonista che dell’antagonista, il giudice Morton (poi affidato a Christopher Lloyd).
Lo stesso ruolo sarebbe dovuto andare a Tim Curry, ma la sua audizione fu così spaventosa da dissuadere Zemeckis e Spielberg nell’affidare a lui la parte. Non sembra affatto un caso che l’attore qualche anno dopo interpretò Pennywise nella miniserie It.
I diritti del libro furono acquistati dalla Disney nel 1982, e il regista Robert Zemeckis si propose come regista. Purtroppo il ruolo non gli venne affidato inizialmente poiché le sue ultime pellicole non avevano superato la sfida del box office. La scelta ricadde dunque su Terry Gilliam, regista dei Monty Python e artista visionario; egli però rifiutò il progetto ritenendolo troppo impegnativo. Dopo il successo di Zemeckis con Ritorno al Futuro e All’inseguimento della pietra verde, la Disney scelse finalmente di affidare a lui un incarico così importante.
I riferimenti del film alla cultura popolare sono innumerevoli: primo tra tutti è quello a Chinatown (1979), uno dei noir più celebri della storia del cinema. Oltre alle ambientazioni noir e cupe, anche le trame sono molto affini e il riferimento è palese.
Chi ha incastrato Roger Rabbit è l’unica pellicola in cui sono presenti sullo schermo personaggi Disney e della Warner Bros.
Infatti i personaggi animati presenti sono tantissimi: 27 della Disney, 9 della Warner Bros, 1 della Metro-Goldwyn-Mayer, 2 della Paramount Pictures, 2 della Universal Studios e 3 della Terrytoons.
Per poterli utilizzare tutti i permessi richiesti furono moltissimi, ed alcune case produttrici molto esigenti. Tra queste la Warner Bros, la quale impose che Bugs Bunny fosse presente nello stesso minutaggio di Topolino. Tra queste scene la più celebre è quella del paracadute, nella quale il coniglio mostra il dito medio, in segno di protesta nei confronti delle assurde richieste della casa produttrice.
Sempre per quanto riguarda Bugs Bunny, il figlio di Bob Hoskins (Eddie Valiant) non ha rivolto la parola al padre per due settimane perché “suo padre aveva lavorato con Bugs Bunny e non glielo aveva fatto conoscere”.
Nella scena finale in cui Eddie entra a Cartoonia, il detective si sarebbe dovuto trasformare in cartone. Quest’idea venne però scartata.
La celebre frase di Jessica Rabbit, “Io non sono cattiva, è che mi disegnano così”, è stata inserita tra le 100 migliori battute di tutti i tempi.
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.