La Cina ha lanciato la sua prima sonda verso Marte. Il lancio della sonda che si chiama Tianwen-1 e che significa “ricerca della verità celeste”, è avvenuto con successo questa mattina alle 6.41 ora italiana. Questa missione marziana fa parte di tre lanci organizzati nel mese di luglio, il primo avvenuto sabato scorso ad opera degli Emirati Arabi ed il prossimo che partirà da Cape Canaveral il 30 luglio.
Hope, il missile della missione araba, che rimarrà in orbita senza atterrare, avrà il compito di studiare il clima del pianeta rosso, mentre la NASA lancerà il rover Preseverance, un veicolo con ruote da fuoristrada che proseguirà la missione esplorativa lanciata nel 2011, alla ricerca di vita biologica di Marte.
La corsa verso Marte, anche la Cina tra i partecipanti
Tianwen-1 è composto da tre elementi: il modulo orbitante, un lander ed un rover che lavoreranno insieme. Il rover è costituito da 6 ruote e ha un peso di oltre 200 kg, è dotato di 4 pannelli solari che provvedono ad alimentarlo e 13 strumenti scientifici con cui analizzerà il pianeta.
Il viaggio durerà circa sette mesi, poi Tianwen-1 rimarrà in orbita per due o tre mesi prima di provare l’atterraggio con il rover. Il compito della missione sarà quello di studiare la geologia di Marte e scoprire cosa si nasconde sotto il suolo.
Per la Cina non è proprio la prima missione su Marte, infatti un veicolo spaziale era già stato lanciato anni fa, senza riuscire a raggiungere l’obiettivo. In caso di riuscita, la Cina sarà il terzo paese ad aver raggiunto il suolo marziano.
Gli Stati Uniti hanno inviato due rover nel 2004, mentre l’Unione Sovietica riuscì a sbarcare nel 1971 e comunicare per 20 secondi prima di perdere per sempre il segnale. L’Europa, invece, non è riuscita ad atterrare fallendo ben due volte.
Con questa missione la Cina entra di diritto nel mondo delle missioni spaziali e non sembra avere intenzione di fermarsi. Infatti dopo Marte è in programma una missione sulla Luna prevista in autunno, si tratterà della sonda Chang’e’ 5 e avrà il compito di atterrare sul nostro satellite naturale e raccogliere dei campioni di roccia provando a riportarli a Terra.
Per chi si è perso l’allunaggio di Armstrong sarà una buona occasione per vivere l’emozione dell’uomo sulla Luna.
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