Ogni cinefilo che si rispetti, sa quanto importante sia la colonna sonora per un film. Riempie i momenti morti, sottolinea attimi carichi di pathos e contribuisce fortemente a creare delle scene che rimarranno per sempre impresse nel cuore di tutti noi.
Una grande colonna sonora riesce a comunicare con il pubblico. Cerchiamo di portare qualcosa in più al film che non si rende del tutto evidente sugli schermi.
[cit. Hans Zimmer]
La Colonna Sonora e il suo ruolo
La musica è dunque un racconto, non di forma visiva, bensì di forma sonora. Così come il cinema, anche la colonna sonora è in perenne evoluzione, la cui causa è senza dubbio l’avvento della tecnologia, l’aumento del numero di strumenti a disposizione del compositore e non solo. Questa evoluzione è guidata anche dal gusto di colui che guarda. Il cinema e la musica cambiano di pari passo con il gusto e l’interesse della gente.
Alcune colonne sonore, come la musica classica, sono tipiche del cinema anni ’70. Difficilmente oggi troveremo film che abbiano come colonna sonora un brano di Beethoven, cosa, invece, piuttosto comune negli anni ’70. Nei tempi più moderni, la colonna sonora è cambiata notevolmente. I suoni “sintetici” ne sono ormai parte integrante, o accompagnando l’orchestra o prendendone il posto.
Hans Zimmer e altri grandi nomi
A tal proposito, uno dei compositori che più di tutti ha fatto dell’unione fra orchestra e suoni sintetici un vero e proprio genere è Hans Zimmer. Basti pensare alle colonne sonore della trilogia Batman o di Inception e Interstellar, tutti film che, diretti da C. Nolan, si prestavano a determinate atmosfere più “elettriche”. Non per questo Zimmer non sappia che cosa voglia dire “orchestra”.
Giusto per citare qualche capolavoro, possiamo parlare dell’intensa colonna sonora de Il Gladiatore o del tormentone Pirati dei Caraibi. Sono film, questi, che, senza quelle meravigliose armonie a fare da sottofondo, ad accompagnare le espressioni, le azioni e le emozioni dei protagonisti, non sarebbero più quelle perle indimenticabili che noi tutti conosciamo.
Un altro gigante per quanto riguarda l’orchestra è Ennio Morricone. Una colonna sonora come quella di The Mission è capace di rapire lo spettatore e trasportarlo nelle foreste pluviali argentine insieme a Padre Gabriel, oppure quella de Il pianista sull’oceano che, con quel delicato ritmo cadenzato al pianoforte, sembra capace di far sentire il profumo del legno della nave reso umido dall’aria salmastra dell’oceano.
Senza dimenticare Alexandre Desplat che, proprio due anni fa, vinse l’Oscar per la miglior colonna sonora con il film La forma dell’acqua, ma che a me piace citare per le indimenticabili, dolci note suonate al lago de Il curioso caso di Benjamin Button.
Questi sono solo alcuni esempi di grandi musicisti che hanno contribuito fortemente a rendere indimenticabile la componente emotiva dei film per i quali hanno composto, così forti nella loro singolarità da essere capaci di far ricostruire l’intera pellicola nella mente di chi ascolta quelle note precedentemente associate a determinate immagini e momenti dei film.
Ho avuto la fortuna di poter assistere in prima persona a un concerto dal vivo di Hans Zimmer e mi è sembrato di vivere sulla pelle il dolore di Simba per la morte di Mufasa, il rombo degli aerei di Pearl Harbor, la mancanza straziante di Heat Ledger e la voglia di libertà di un cavallo che non vuole essere domato.
Ho visto il totem girare per l’ultima volta, mi sono commossa quando William ed Elizabeth, sulle note di One Day, hanno celebrato quel loro unico giorno di vita insieme dopo dieci anni passati in mare e ho sentito i brividi lungo la schiena quando Robert Langdon, sotto l’antica roseline, ha trovato l’eletta che riposa, infine, sotto cieli stellati.
In tre ore di musica ho rivisto tutti questi film, ho provato centinaia di emozioni e tutto al prezzo di sedici pacchi di sigarette. Perché la musica non eleva solo lo spirito e l’anima, ma ci salva anche nel corpo.
In chiusura, vi lascio una mini lista di brani e autori da non perdere assolutamente. Un piccolo consiglio per chi volesse andare oltre i nomi sopra citati e non sapesse da dove iniziare:
- Nicholas Hooper –> “Dumbledore’s Farewell” (Harry Potter e il Principe Mezzosangue);
- James N. Howard –> “He’s listening to you Tina” (Animali Fantastici e dove trovarli);
- Howard Shore –> “One ring to rule them all” (Il signore degli anelli);
- Abel Korzeniowski –> “Table for two” (Penny Dreadful);
- Max Richter –> “Never Goodbye” (Hostiles);
- John Williams –> “Schindler’s list theme” (Schindler’s list);
- Nicholas Brittel –> “Song of Hal” (The King);
- Antonio Pinto –> “Soul Inside” (The Host);
- Gabriel Yared –> “Theresa” (Le parole che non ti ho detto) e “Le Hérisson theme” (L’eleganza del riccio);
- Fernando Velàzquez –> “Allerdale Hall” (Crimson Peak).
Paola.
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.