Cosa valutare con attenzione prima di scegliere l’impastatrice?

L’impastatrice da cucina è uno strumento davvero pratico e versatile per chi ama cucinare e dilettarsi con impasti, creme, dolci, lievitati e salse. Si tratta però di uno strumento costoso e che bisogna padroneggiare con attenzione: ecco dunque qualche consiglio utile per scegliere l’impastatrice più adatta alle tue esigenze!

Valuta il costo

La maggioranza delle impastatrici hanno un prezzo variabile tra i 150 e i 300 euro. Esistono ovviamente eccezioni al ribasso (attorno ai 70/90) e al rialzo (oltre i 500/700), ma non sono adatte a tutti e in tutti i contesti.

Un prodotto dal basso costo è economico ma non sempre di alta qualità, spesso non è fornito di tutti gli accessori più utili e non è detto che la costruzione sia impeccabile. Suggeriamo di acquistare un modello molto economico solamente per sperimentare l’effettiva utilità dello strumento, prima di passare ad un articolo di miglior livello.

Di contro un’impastatrice molto costosa e semi-professionale otterrà risultati migliori, ma a che costo (al di là del prezzo)?

  • Maggiore ingombro, che potrebbe non renderne pratico l’uso
  • Per quali preparazioni, e quanto frequenti? Evidentemente una spesa di 1000 euro non è adatta a chi si limita a preparare un paio di volte l’anno una teglia di muffin, ma può essere utile a chi ha una famiglia numerose e cucina quotidianamente preparazioni complesse
  • Maggior costo di riparazione, al bisogno, e di acquisto delle parti sostitutive

Insomma: in tutti i casi è necessario ponderare con attenzione il prezzo e le necessità personali.

Per preparare quali impasti?

Un’impastatrice entry-level, per un principiante, è sicuramente dotata di tre fruste:

  • Una a filo, per gli impasti liquidi, semi-liquidi o che richiedono molta aria (albumi, meringhe, creme, salse, panna montata, pan di Spagna)
  • Una a K, per gli impasti semi-solidi come quelle di torte, muffin e cupcake, polpette, puré di verdure e tuberi
  • Una a gancio, da usare per i lievitati che richiedono molta energia di impasto per sviluppare il glutine e la lievitazione che li rende soffici e ariosi

I modelli più avanzati possono anche essere dotati di altri accessori:

  • E’ possibile sganciare la ciotola e sostituirla con un bicchiere per i frullati
  • Hanno lame specifiche per il taglio degli alimentari o per tritare finemente
  • Possono cuocere: per esempio, il famosissimo Bimby non si limita solamente ad impastare e tagliare ma può scaldarsi per cuocere effettivamente o per innescare la lievitazione l’impasto e delle preparazioni

Anche in questo caso è necessario valutare per che cosa utilizzerai la planetaria e di quali strumenti in buone condizioni già disponi, per evitare acquisti doppi ed inutili.

Meglio sotto mano!

Un oggetto pesante ed ingombrante che deve essere riposto dentro la scatola e sopra una mensola difficilmente ti farà venir voglia di prenderlo e usarlo. Visto l’ingombro delle impastatrici, valuta prima se hai spazio di tenerle sul piano di lavoro a portata di mano: più sarà possibile farlo, più sarai invogliato ad utilizzare questo strumento.

Tieni anche conto del fatto che per essere posta e usata in sicurezza l’impastatrice ha bisogno di un piano solido, stabile (come un piano di lavoro, e non un tavolo) e perfettamente piatto.

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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