Creare un ufficio o una postazione da lavoro in casa propria

Qualche dritta per gestire al meglio la vostra attività lavorativa da casa

Lavorate da casa e volete migliorare le vostre prestazioni? Passate molto tempo al pc in generale, e volete qualche dritta su come arredare e sfruttare al meglio la stanza in cui tenete il vostro schermo? Beh, siete nel posto giusto, perché voglio darvi qualche consiglio interessante a riguardo di ufficio o postazione da lavoro a casa propria.

Per cominciare vorrei distinguere due sezioni in cui dividerò questo piccolo vademecum. La prima sezione riguarda consigli su come rendere la posizione più comoda, come sfruttarla al meglio, e che accessori non possono assolutamente mancare… La seconda invece esplorerà alcune teorie interessanti riguardanti, ad esempio, l’utilizzo di colori e illuminazione.

Un po’ di Ergonomia

Occupiamoci innanzitutto delle condizioni “fisiche” del vostro futuro ufficio. Se volete un po’ di cose scontante, inizierò con il raccontarvi che, indovinate un po’, una delle cose principali a cui dovete badare è l’ordine.

Avere un ufficio ordinato, e mantenerlo tale, vi permetterà di trovare immediatamente tutto ciò di cui avete bisogno. Se mentre lavorate vi salta in testa la domanda “ma dove avrò messo quella cosa…”, beh, c’è qualcosa che non va.

Come fare ad organizzarsi? Dipende da voi, principalmente, ma sicuramente una buona scrivania con cassetti e un ripiano da lavoro che lasci spazio per scatole e portadocumenti non potrà che aiutare.

Un buon modo per organizzare le cose è dividere i cassetti in più comparti con dei separatori, e qui il modo migliore, devo dirvelo, è il potere del fai-da-te.

Certo, potete anche farvi un giro in negozi dove trovare mobili per ufficio a basso costo e trovare dei separatori già fatti, ma vi assicuro che la soddisfazione che potreste avere con un metro, un po’ di legno della giusta misura, e un avvitatore per concludere l’inserimento del vostro separatore fatto a mano sarà notevole.

Spostiamoci poi sul serio sull’ergonomia: come posizionare lo schermo del pc, ad esempio? Tra i 60 e gli 80 centrimetri dalla vostra posizione seduta sembra essere la misura giusta, e ancora meglio se lo schermo si può inclinare.

E per quanto so benissimo quanto siano comodi i laptop… lavorate su un PC fisso, in modo da poter muovere la tastiera e non essere costretto ad utilizzarla sempre alla solita distanza.

Sì, perché il top è avere una sedia mobile, girevole, ma soprattutto con lo schienale che si possa inclinare cambiando la vostra posizione (e quella della tastiera, di conseguenza). Mica per altro, è che cambiare posizione aiuta a rimanere più rilassati. Ve lo giuro.

Il potere della luce

Non ci siamo spostati in un mondo fantasy, stiamo solo per parlare di come dovreste illuminare la vostra postazione di lavoro. L’illuminazione conta più di quanto possiate immaginare.

Dal momento che il vostro ufficio non potrà non avere una finestra (la stanzina senza finestra usatela per qualcos’altro, datemi retta), dovremo valutare sia la gestione dell’illuminazione naturale che di quella artificiale.

Innanzitutto non pensate di potervela scampare senza accendere la lampadina, a meno che non lavoriate soltanto nelle ore più luminose delle giornate soleggiate. La vostra postazione deve essere ben illuminata, ma farlo senza criterio non vi aiuterà.

Innanzitutto la finestra. Qui è facile, evitate assolutamente situazioni in cui la principale fonte di luce naturale della stanza si trovi esattamente dietro o davanti a voi quando state lavorando.

Pessima scelta, soprattutto la seconda. Molto meglio una posizione laterale, o al limite leggermente spostata in obliquo verso il vostro posteriore.

Per quanto riguarda la luce artificiale, beh, vale quasi la stessa regola, se non che è meglio aggiungere: se la lampada è appesa al soffitto, fate che non sia esattamente sopra la vostra testa. Se è spostata, soprattutto lateralmente ma va bene anche un po’ indietro rispetto alla vostra seduta, godrete di un’illuminazione migliore.

Si parla tanto di cromoterapia, ma funziona davvero?

Ok, forse con “cromoterapia” ho un po’ esagerato, ma i colori della stanza non sono totalmente ininfluenti sul vostro stato d’animo, e di conseguenza sulle vostre prestazioni.

Partirei dicendo che la tonalità dei colori scelti si dovrebbe basare sull’illuminazione. I colori più chiari riflettono maggiormente e pertanto possono illuminare una stanza un po’ troppo buia, mentre quelli più scuri possono far risaltare una stanza già bene illuminata. Ma quali colori scegliere?

Il bianco, ad esempio, è ottimo se utilizzato in complemento con altri colori, mentre da solo rischia di rendere l’atmosfera troppo “asettica” e creare insicurezza.

Se dovete scegliere colori scuri evitate assolutamente nero e grigio: sostituite il primo con un bel blu notte, e il secondo con un color tortora, decisamente più gradevole. E di altri colori, che dire?

Pare che arancio e rosso possano influenzare positivamente la vostra vitalità, ma il secondo rischia di essere troppo pesante per l’ambiente. Il giallo invece è fantastico se dovete illuminare la stanza. Le lunghezze d’onda legate al giallo sono infatti quelle che si percepiscono meglio, e possono stimolare la vostra attenzione tenendovi più svegli e attivi.

E che dire di verde ed azzurro? Colori molto migliori per aree dedicate al relax: aree che non dovreste prendere sottogamba. Infatti, e questo è l’ultimo consiglio che vi dò, sapete benissimo che dovreste fare una pausa dal lavoro almeno ogni due ore (non lo sapevate? Adesso sì).

Ma non basta che vi fermiate, se rimanete in ufficio. La cosa migliore è avere una stanza dedicata, ma se proprio non ce l’avete, la pausa è meglio comunque farla in un’altra stanza… O beh, se cercate un po’ di verde e azzurro, all’aperto.

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