Curiosità sui Classici Disney che non conoscevi

L'Incanto senza tempo dei Classici Disney

Dalle fiabe pedagogiche ai racconti di coraggio e avventura, i classici Disney hanno segnato l’immaginario di intere generazioni. Canzoni iconiche, eroi indimenticabili e antagonisti memorabili hanno costruito un universo narrativo che continua a emozionare spettatori di tutte le età. Eppure, dietro la magia che vediamo sullo schermo, si nascondono storie, segreti e curiosità che rendono queste opere ancora più affascinanti. 

Robin Hood: l’arte del risparmio 

Forse non tutti sanno che Robin Hood detiene un primato particolare: è stato il primo Classico Disney a essere prodotto senza il minimo coinvolgimento di Walt Disney stesso. Questa pellicola, realizzata con un budget notevolmente limitato, costrinse gli animatori a un’ingegnosa arte del riciclo. Si ha infatti una netta impressione di déjà-vu guardando la sequenza di ballo de “Il Re Fasullo d’Inghilterra”. I movimenti dei personaggi ricalcano scene di classici precedenti come Il Libro della Giungla, Gli Aristogatti e persino Biancaneve. Little John, il fedele compagno di Robin, è di fatto una palese ricreazione del bonario orso Baloo. Anche il design dei personaggi ha una storia curiosa: l’outfit di Robin Hood è direttamente ispirato a quello di Peter Pan, mentre l’iconico Sceriffo di Nottingham, nelle prime bozze, non era un lupo, ma una capra. Esiste persino un finale alternativo in cui Re Riccardo, tornato dalle Crociate, scopre il tradimento del fratello Giovanni e, pur senza bandirlo, gli infligge una severa punizione per aver gettato il regno nell’oscurità.

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Il Re Leone: controversie nella Savana

Anche un capolavoro acclamato come Il Re Leone non è stato esente da polemiche e retroscena turbolenti. Un biologo specializzato in iene intentò una causa per diffamazione contro la Disney, accusando la produzione di aver dipinto questi animali in una luce ingiustamente negativa. Ma le accuse più pesanti riguardarono la trama stessa: i creatori furono tacciati di aver copiato numerosi elementi da un cartone animato giapponese del 1960, “Kimba il Leone Bianco”. Le controversie non finirono qui e toccarono anche la celebre colonna sonora. Inizialmente, la Disney aveva contattato nientemeno che gli ABBA per comporre le musiche. Il gruppo svedese accettò con entusiasmo, ma in un secondo momento la produzione cambiò idea, affidando l’incarico a Elton John, che avrebbe poi creato brani entrati nella storia del cinema.

La Sirenetta: Ispirazioni da Abissi, Drag Queen e Spazio

La carismatica e grottesca strega del mare, Ursula, è uno dei villain più amati di sempre, ma il suo aspetto iconico non è stata la prima scelta. Nelle bozze iniziali, era stata immaginata come un pesce scorpione o una manta, con lineamenti ispirati all’attrice Joan Collins. L’idea vincente, però, arrivò da un mondo completamente diverso: Ursula è infatti basata sulla celebre drag queen Divine, musa del regista John Waters. Anche la protagonista Ariel ha una storia affascinante. Il suo volto è stato modellato su quello di una giovane Alyssa Milano, mentre per animare il movimento fluttuante e realistico dei suoi capelli rossi sott’acqua, gli animatori presero ispirazione dalle riprese degli astronauti in assenza di gravità nello spazio.

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Principesse ed Eroine: Segreti e Flop 

Il mondo delle principesse Disney è costellato di aneddoti sorprendenti. Il percorso non è sempre stato lastricato di successi. La Bella Addormentata, per esempio, fu un flop al botteghino, un insuccesso così costoso da provocare il licenziamento di numerosi dipendenti e convincere la Disney a non produrre film su principesse per ben trent’anni. Fu proprio Ariel, con La Sirenetta del 1989, a rompere questo lungo digiuno. Parlando di eroine, Belle de La Bella e la Bestia è un personaggio complesso, frutto di un mix di ispirazioni. Il suo aspetto fisico unisce i tratti di Judy Garland ne Il Mago di Oz e di Julie Andrews. La sua indole appassionata e anticonformista invece è un omaggio alla Jo interpretata da Katharine Hepburn nel film Piccole donne del 1933. Perfino Biancaneve nasce dalla fusione tra l’attrice Mary Pickford e l’iconica Betty Boop. E per gli osservatori più attenti, Mulan e Tiana de La principessa e il ranocchio condividono un dettaglio unico: sono le uniche principesse mancine. A proposito di Tiana, il suo film ebbe una conseguenza inaspettata. Dopo la sua uscita, diversi ospedali registrarono un aumento di bambini ricoverati per aver baciato delle rane, contraendo la salmonella.

Mary Poppins: una genesi travagliata e geniale

La creazione di Mary Poppins fu un’impresa monumentale. Ci vollero oltre vent’anni per convincere l’autrice del libro, P.L. Travers, a cedere i diritti alla Disney. La genesi di una delle canzoni più famose, “Un poco di zucchero”, è legata a un ricordo d’infanzia del figlio di uno degli autori. Il vaccino contro la poliomielite gli fu infatti somministrato su una zolletta di zucchero. Anche la parola “Supercalifragilistichespiralidoso” portò a una battaglia legale: i fratelli Sherman, autori della colonna sonora, affermarono di averla inventata, ma una canzone del 1949 dal titolo simile li portò in tribunale. Infine, la magia del film si estese anche alla scenografia. I meravigliosi alberi di ciliegio in fiore su Cherry Tree Lane erano reali, ma i fiori no. Furono applicati a mano, uno per uno, da un esercito di artisti.

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Aladdin ed il Genio delle voci

I mondi animati spesso nascondono tributi e dettagli sorprendenti. Il compianto Robin Williams, voce originale del Genio in Aladdin, registrò oltre sedici ore di materiale comico inedito. A causa di una clausola contrattuale, però, queste registrazioni non potranno essere rese pubbliche fino a venticinque anni dopo la sua morte, ovvero fino all’11 agosto 2039. 

“disney-aladdin-genie-03” di raramaurina è distribuito con licenza CC BY 2.0. Per visualizzare una copia di questa licenza, visita https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/?ref=openverse.

Dalle scelte di budget che hanno dato vita a soluzioni creative, alle ispirazioni pescate dal mondo reale e alle controversie inaspettate, ogni classico Disney è un universo ben più complesso di quello che appare. Conoscere questi retroscena non spezza l’incantesimo; al contrario, lo arricchisce, mostrandoci la passione, l’ingegno e talvolta la pura casualità che si celano dietro ogni fotogramma.

FONTE: https://www.magikolab.com/blogs/news/disney-21-curiosita-sui-cartoni-animati-che-piu-amiamo

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