Dal Libro al Cinema è un attimo!

Il fantasy come "vittima di bullismo" della cinepresa

È innegabile che il cinema, negli ultimi anni, abbia fatto dei passi da gigante. Con le tecnologie di cui si può disporre, ormai, ciò che prima esisteva solo nelle menti più audaci, ora, invece, è diventata la “normalità” del grande schermo. Vediamo così draghi, demoni, stregoni e luoghi dalle architetture improbabili. Ma a chi importa se è possibile? Ciò che conta è sognare, estraniarsi, anche solo per un attimo, dalla realtà di tutti i giorni. Tuttavia… Persino i sogni meritano un po’ di dignità per non lasciare che si trasformino in incubi dai quali si vorrebbe solo scappare! E purtroppo – o per fortuna – dal libro al cinema è un attimo.

eragon dal libro al cinema

Ero solo un’adolescente quando pregai i miei amici di farmi compagnia al cinema per vedere un film che giurai sarebbe stato sicuramente magnifico. Non poteva essere diversamente considerato il libro da cui era tratto. Tuttavia, ciò che mi ritrovai ben presto a vedere, era un qualcosa d’indefinito, con un drago doppiato come se fosse il protagonista di una soap opera spagnola e che si trasforma in cielo tra fulmini e saette che farebbero invidia a Sailor Moon! Come poteva, un film del genere, essere tratto da “Eragon” di C.Paolini, primo libro di una saga magnifica per storia, dettagli e ambientazione? Eppure le cose sono andate proprio così.

Questo è solo un esempio ma, purtroppo, di libri fantasy deturpati dal cinema ce ne sono e, temo, ce ne saranno ancora molti. Tuttavia non è una regola.

Alcuni titoli non hanno perso dignità nella loro trasposizione sul grande schermo. Cos’è, allora, che non è andato per il verso giusto in film come “Eragon”, “Fallen” o “Shadowhunters“? Nonostante i libri da cui sono stati tratti siano molto amati in tutti il mondo, il loro gemello cattivo non ha avuto lo stesso successo, tanto da non poter avere un seguito e riprodurre tutti i titoli delle rispettive saghe (fortunatamente, oserei dire!).

Probabilmente, è stata colpa della “fretta”: la fretta di cavalcare l’onda del consenso, la fretta di guadagnare quanti più soldi possibile con il minimo investimento. Ma il fantasy non può essere fretta. Il fantasy è costruito sui particolari, sui dettagli, sulle ambientazioni e sui monologhi interiori di personaggi tormentati.

Se a tutto ciò non si riesce a dare una degna trasposizione cinematografica (e alcuni registi ci hanno insegnato che ciò è possibile persino con un genere così pretenzioso come questo) allora, forse, sarebbe il caso di lasciare che sia la fantasia dell’uomo a fare il lavoraccio di immaginare e fantasticare su quelle pagine che noi tutti adoriamo così tanto.

 

Paola

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