Demonizzare Whatsapp perché “non si capisce il tono di voce”: ma è giusto?

Quante volte vi sarà capitato di iniziare una discussione apparentemente animata via messaggio? Vi sarà capitato spesso di vedervi scrivere quello che tutti scrivono in queste situazioni: “parliamone a voce”.

Sembra che il messaggio sia uno strumento inadeguato alla comunicazione, eppure non sempre è così. La parola scritta si utilizza da sempre, e segue delle regole. Non possiamo pretendere di essere tutti grandi scrittori, ma se un libro riesce a farvi capire il tono di voce con cui viene detta una cosa, perché il vostro interlocutore non può fare lo stesso per messaggio?

Lo scritto può trasmettere un’emozione, un’intenzione, un tono. Può farlo, e lo sappiamo tutti. La punteggiatura aiuta in questo, soprattutto se affiancata ad una buona espressività. Io stesso adesso sto scrivendo e nel farlo mi immagino come direi ciò che scrivo se vi stessi parlando. E in base a questo esercizio di immaginazione, determino il modo in cui scrivo questo articolo.

Certo, la voce è più completa… Ma una telefonata può sostituire un incontro di persona? Certo che no, poichè si perde la comunicazione non verbale: espressioni, movimenti del corpo, gesti di vario genere. E si torna al solito problema.

Allora, cosa è giusto fare o non fare per comunicare correttamente?

comunicare

L’importante è comunicare

Sic!

Sembra banale dire “non importa come lo fai, l’importante è farlo”, ma è proprio così. Se avete bisogno di comunicare qualcosa a qualcuno, fatelo.

Da quando Whatsapp si è esteso a macchia d’olio su tutti gli smartphone, la messaggistica istantanea è diventata cosa di tutti i giorni e si può fare senza alcun limite. Inoltre, il messaggio è un modo rapido, semplice e comodo per rimanere in contatto con le persone a cui tenete. Meglio mandare un messaggio che non fare niente perché non si ha tempo, modo o voglia di fare una telefonata o addirittura di scomodare l’uso di una webcam.

Prendiamo in esame proprio Whatsapp, ad esempio. E’ un metodo di comunicazione piuttosto intimo, dato che per utilizzarlo è necessario conoscere il numero di telefono dell’interlocutore, ed è per questo che probabilmente è il metodo di comunicazione più adatto per discutere di qualcosa di più importante di un semplice “ciao, come va”.

Nelle discussioni di gruppo non è esattamente facile, ma quando si comunica per messaggio, utilizzando un mezzo simile, con una singola persona che conosciamo (come si suppone capiti quando si usa, appunto, Whatsapp), non è così difficile far capire il proprio stato d’animo.
E poi che dire delle emoticon, che servono proprio ad accentuare e migliorare la percezione degli stati d’animo nelle chat (su Pop Up Mag ci sono un sacco di approfondimenti sulle emoticon di Whatsapp e sulle loro funzioni che non immaginereste neanche).

whatsapp

C’è qualcosa sotto a Whatsapp?

Alcuni però sostengono che chi utilizza i messaggi di testo per comunicare, piuttosto che la voce, nasconda indubbiamente qualche insicurezza. E se anche fosse (a proposito di insicurezze e come migliorarsi, ne parliamo qui)? Tutti abbiamo le nostre insicurezze, non facciamoci abbattere da esse. Se avete bisogno di comunicare in forma scritta, fatelo, e fate capire ai vostri interlocutori che in quel modo vi sentite maggiormente a vostro agio!

La cosa veramente più importante, nella comunicazione, è che entrambe le parti coinvolte siano a proprio agio con gli strumenti comunicativi utilizzati. Se qualcuno vuole parlare con voi in forma scritta, non preoccupatevi di non poter sentire il tono della sua voce. Sta a quella persona, ed a voi in risposta, trovare un modo per far capire all’altro elementi che nello scritto non sono immediatamente comprensibili. E dato che non avete un numero di messaggi limitato ma potete spaziare, niente vi vieta di spiegarvi meglio in un messaggio successivo ad uno che vi sembra non sia stato completamente compreso dal vostro interlocutore.

In sostanza, quello che voglio dirvi, è che il messaggio scritto è uno strumento di comunicazione valido al pari di tutti gli altri. Ha caratteristiche diverse, ma non per questo è meno degno di essere utilizzato. Sentitevi liberi di usarlo, sentitevi liberi di insistere che volete comunicare per iscritto se lo preferite. Insomma se avete qualcosa da dire, ditelo, qualsiasi mezzo decidiate di usare.

E se invece siete dalla parte di chi riceve, cercate di scendere a patti con il fatto che non c’è sempre la possibilità di parlare a voce. E no, non valgono nemmeno i messaggi vocali. Chi non vuole parlare non parla, tantomeno se quello che dice potete ascoltarlo e riascoltarlo all’infinito.

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