“Questa è la prima ricostruzione dell’anatomia scheletrica dei Denisoviani“, afferma Liran Carmel, genetista.
Per la prima volta nella storia dell’archeologia, il 19 settembre scorso, gli scienziati sono riusciti a ricostruire il volto della giovane “Donna X”, appartenente ad una misteriosa popolazione umanoide.
Denisovans è il nome dei nostri nuovi antenati, suggerito dalle rilevazioni geografiche, nelle grotte di Denisova, in Siberia, dove nei primi anni duemila sono stati rinvenuti i primi fossili.
Il disegno è basato sui frammenti analizzati negli ultimi 10 anni: occhi grandi e scuri, capelli neri, fronte ampia e naso e labbra importanti.
Questo profilo, e il resto dell’aspetto della ragazza, è stato ipotizzato dallo studio dei cambiamenti chiave (metilazione) in parti del suo DNA che regolano l’attività dei geni coinvolti nello sviluppo scheletrico.
Tuttavia, solo ulteriori analisi ed ulteriori rilevamenti ossei, potranno confermare l’accuratezza del ritratto che i genetisti ci hanno fornito.
Questa è “una ricerca pioneristica, che a prima vista sembra quasi una fantascienza”.
Queste le parole d’esordio di Chris Stringer, paleoantropologo del Museo di Storia Naturale di Londra, all’immagine che il team di genetisti è riuscito ad estrapolare della famosa Donna X.
Nel 2008 un team di scienziati ed archeologi hanno ritrovato nelle grotte di Denisova sui Monti Altaj in Siberia, un frammento osseo di un dito mignolo, di un individuo tra i 5 ed i 7 anni.
Da quelle grotte erano già state rinvenuti reperti di Homo Sapiens ed Homo di Neanderthal, e questo sembrava l’ennesimo ritrovamento neanderthaliano; ma nel 2010, gli scienziati annunciano una clamorosa scoperta.
Il DNA mitocondriale del reperto, infatti, ha rivelato una TERZA specie di ominide, vissuto in un periodo compreso tra 70.000 e 40.000 anni fa, nelle aree popolate principalmente da Sapiens e Neanderthal.
Studi recenti, hanno avanzato l’ipotesi di un’ibridazione tra Homo di Denisova ed Homo sapiens, 15000 anni fa, ascrivibile alle popolazioni del sud-est asiatico antico e quelle australiane.
Popolazioni della Papua Nuova Guinea hanno tracce del DNA dei Denisoviani
Si delineano inoltre, somiglianze nella struttura ossea con i Neanderthaliani.
Il gruppo di genetisti evoluzionisti, guidato da David Gokhman e Liran Carmel, dell’Università ebraica di Gerusalemme, ha esaminato i marcatori molecolari di metilazione del DNA, ovvero il processo per il quale si determina “l’accensione” o lo “spegnimento” di alcuni geni, modificando biochimicamente il legame di un gruppo metile ad una base azotata.
Confrontando i dati in possesso dalla scienza, in merito agli uomini di Neanderthal, gli scienziati hanno trovato diversi tratti scheletrici in condivisione, come fianchi larghi e fronte bassa.
I tratti di Denisovans che probabilmente si sono evoluti in modo indipendente includono ampi archi dentali ed un cranio più grande.
I Denisovans ci hanno lasciato solo alcuni frammenti della loro presenza nella storia: alcuni denti, un osso della mano ed una mascella inferiore.
Molti tratti osservati su quest’ultimo reperto, sembrano avere caratteristiche simili a dei neurocrani trovati in Cina, risalenti a 130.000 e 100.000 anni fa.
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