La guerra nei popoli antichi? Roba da uomini. O almeno, questo è quello che si è dato per scontato per anni. Per questo, fino a qualche decennio fa, gli scheletri rinvenuti all’interno delle tombe insieme a spade e armature sono stati considerati automaticamente maschi. Grazie ai progressi della scienza, tuttavia, è oggi possibile scoprire con precisione il sesso dei guerrieri tramite l’analisi del DNA. Lo studio più recente ha permesso di fare luce su alcuni resti, ritrovati nel 1988. Quello che si credeva essere un maschio, in realtà, era una ragazza guerriera di appena 13 anni.
Ragazza guerriera: la scoperta dei ricercatori
I resti della ragazza guerriera sono stati rinvenuti a Saryg-Bulun, nella Tuva centrale.
Il corpo, mummificato, era ben conservato e inserito all’interno di una bara realizzata in tronco di larice.
Accanto alla mummia erano disposti alcuni oggetti, tipici del corredo funerario dei guerrieri: ascia, faretra con frecce, copricapo, cappotto e altri ornamenti.
Gli archeologi, dunque, hanno dato per scontato che si trattasse di un uomo. Nella tomba, infatti, erano assenti oggetti considerati tipicamente femminili, come perline e specchi.
Marina Kilunovskaya, una degli studiosi del team di ricerca, ha dichiarato al sito Archeology.org:
Questa discrepanza nelle norme del rito funebre ha ricevuto una spiegazione inaspettata: in primo luogo, il giovane si è rivelato essere una ragazza. Secondo, questa giovane “amazzone” non aveva ancora raggiunto l’età di 14 anni.
Attualmente è noto che la mummia risalga a circa 2600 anni fa.
Le ricerche, tuttavia, si impegneranno per datare più accuratamente i resti della ragazza guerriera. Inoltre, verranno effettuati una serie di tomografie computerizzate per comprendere la causa della sua morte.
Sciti: storia e costumi della popolazione
La ragazza guerriera apparteneva alla popolazione degli Sciti, originaria delle steppe che si estendevano dall’Ucraina allo Xinjiang.
Al pari degli uomini, anche le donne venivano addestrate per combattere e si rivelavano temibili guerriere durante la battaglia.
Infatti, in numerosi siti di sepoltura, insieme ai resti delle donne sono stati rinvenute armi e oggetti tipici dei guerrieri.
Gli sciti erano una popolazione nomade, senza una lingua scritta. Dai documenti redatti dei loro vicini, tuttavia, ci giunge l’immagine di un popolo bellicoso, incline ai travestimenti e, secondo alcuni studiosi, con un’idea di genere fluida e tutt’altro che rigida.
In attesa di sapere di più sulla sua affascinante storia, la scoperta della ragazza guerriera getta nuova luce sui popoli del passato e sui ruoli che le donne e gli uomini potevano assumere nelle varie civiltà.
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