DragonCon: ecco come si evolvono le convention

Le fiere del fumetto stanno cambiando: in bene o in male?

La DragonCon, leggendaria fiera che si tiene ogni anno da più di 30 anni ad Atalanta, in Georgia, è una delle fiere più eterogenee del pianeta, grazie al fatto che uno dei suoi punti cardine sia proprio quello di riuscire ad unire persone con più interessi, in modo che nessuno si senta escluso o lasciato fuori. La parola chiave della DragonCon è sempre stata accoglienza, e la fiera, dedicata ai nerd in ogni loro sfumatura, riesce ad ospitare personaggi amatissimi dal pubblico, come Greg Land, fumettista per la Marvel, Shannon Purser, che ha interpretato Barb in Stranger Things, e David Tennant, che recentemente abbiamo visto nella fortunatissima serie Good Omens.

Questi erano solo tre degli innumerevoli nomi presenti alla DragonCon di quest’anno, e si può capire come una varietà così grande di attori, fumettisti e anche personaggi del mondo dei videogames riesca ad attirare una folla enorme di nerd che non vedono l’ora di incontrare i loro idoli, ma anche di cosplayers che mettono in mostra il loro talento e le loro abilità nell’entrare nei panni dei loro eroi preferiti.

Negli ultimi anni, le fiere del fumetto hanno fatto il boom, e contando sull’improvvisa popolarità che la cultura nerd stava avendo, quasi tutte hanno puntato sulla stessa formula che si è rivelata vincente per la convention di Atalanta: l’inclusione. Le piccole fiere a tema fumettistico si sono trasformate in giganteschi raduni crossmediali, che puntano ad attirare più pubblico possibile e ad inglobare gli interessi più disparati, dai comics della Marvel ai videogames del momento, alle gare di cosplay.

Il lato positivo è questo: rendere pop questo tipo di cultura ha permesso a tantissima gente di conoscere meglio un mondo che altrimenti sarebbe stato considerato quasi elitario, irraggiungibile, e il termine nerd non è più utilizzato in senso dispregiativo, e ha quindi permesso a tanti ragazzini di poter creare una community sana, piacevole e sicura non solo online, ma anche nella vita reale. Ben vengano quindi le conventions che si propongono di accorpare più elementi possibili: accogliere un vasto pubblico – come insegna proprio la DragonCon – può solo essere benefico, sia per lo “zoccolo duro” della community, ovvero quelli che hanno passato un’intera vita ad essere etichettati come nerd e secchioni, sia per chi si avvicina a questo mondo da pochissimo, sia per chi lo fa in modo superficiale, come se fosse una moda.

Una moda: è proprio questo il rovescio della medaglia; il proliferare di fiere locali rischia di renderle ciascuna la stessa identica cosa, con lo stesso identico programma per tutte: l’area retrogaming, la gara di cosplay, i mercatini che ti vendono gadget a prezzi allucinanti… E tutto questo succede proprio perché spesso dentro le fiere vengono buttati anche interessi che sono solo mode, ovverosia passeggere, e che hanno il solo scopo di vendere il più possibile merchandising di dubbio gusto. La generalizzazione rischia di far perdere la qualità e lo scopo delle fiere, che devono sì essere all’insegna dell’inclusione, ma che non possono vendersi ai trend del momento solo per accontentare gli sciami di aspiranti influencers che vogliono solo acchiappare qualche like su Instagram o cavalcare la moda del momento. In questo modo si rischia non solo di avere centinaia di piccole fiere tutte uguali, ma anche di escludere – di nuovo – quelle persone che hanno fatto del loro essere nerd uno stile di vita.

In Italia, come abbiamo detto, le conventions dedicate al mondo nerd sono sempre più numerose e sempre più frequentate. Aumentano le piccole realtà locali, che spesso sono generalizzate e pluritematiche, ma sono ancora le fiere storiche a dominare la scena italiana. La più importante rimane il Lucca Comics & Games, che lo scorso anno ha contato ben 251.000 presenze,  cifra che la incorona prima nella classifica delle fiere cross-mediali d’Italia.

Per quanto riguarda le fiere più “a tema”, un altro enorme successo è quello riscosso dalla Festa dell’Unicorno, che si svolge a Vinci, e che quest’anno ha superato le 50.000 persone venute da tutta Italia per celebrare il mondo del Fantasy. Un’altra bella sorpresa è stata quella del Firenze Fantasy, che si è proposta come una winter edition della Festa dell’Unicorno, che al suo debutto ha contato la ragguardevole cifra di 20.000 presenze. Un inizio niente male, soprattutto per una fiera che va più “controcorrente” rispetto al trend comune, che mira come detto sopra ad includere più argomenti possibili.

Come si evolverà il futuro delle fiere solo il tempo può dirlo, ma nel frattempo vi lascio le date delle due conventions più importanti di questo autunno, tanto lo sappiamo tutti che anche noi nerd più snob saremo in fila ai banchetti dei pupazzoni giganti a cercare di accaparrarci il berrettino dei Pokémon:

3-4-5-6 Ottobre: Romics, ovviamente a Roma, fiera fondamentale per chi ha la possibilità di visitare la Capitale, che quest’anno conterà fra gli ospiti grandi nomi italiani, come Jessica Cioffi, alias Loputyn, artista di fama internazionale, Luca Molinaro, conosciuto meglio come Mangaka96, che ha fatto della sua passione il suo marchio e il suo lavoro, Sio, che non ha bisogno di presentazioni, e la cosplayer Fiore di Luna.

Dal 30 Ottobre al 3 Novembre invece ci sarà il Lucca Comics & Games, che come al solito ha evocato nomi potentissimi anche per questa edizione: fra tutti, segnaliamo Hirohiko Araki, il creatore di JoJo, per la prima volta in Europa, Andrsej Sapkowski, scrittore della fortunatissima saga di The Witcher (presto in arrivo anche su Netflix!), e il mitico Giorgio Vanni, che dopo 7 anni torna sul palco di Lucca a farci cantare a squarciagola le sigle dei nostri cartoni animati preferiti.

E voi, cosa ne pensate del proliferare delle conventions e delle varie fiere? Abbiamo da imparare da un evento come quello del DragonCon? Fateci sapere nei commenti e diteci qual è la data che aspettate con più ansia!

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Necronomidoll

Divoratrice compulsiva di libri, scrittrice in erba, maladaptive daydreamer. Il Culto Vive.
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