Esattamente 50 anni fa, fu raggiunto uno degli obiettivi più ambiziosi della storia dell’essere umano: mettere piede sul suolo della Luna. Da quel grande passo per l’umanità, la scienza e la tecnologia sono evolute in modo sorprendente, ma in pochi avrebbero creduto che si sarebbe iniziato a parlare di andare ad abitare il nostro satellite così in fretta. Se la prospettiva di una casa di villeggiatura spaziale è ancora lontana, non lo è quella delle materie prime con cui costruirla.
La casa sulla Luna made in Italy
Sembra infatti che i ricercatori del Sant’Anna di Pisa abbiano trovato un modo per modellare la sabbia presente sulla superficie lunare. Il materiale, molto simile alla regolite che abbiamo sul nostro pianeta, potrebbe essere utilizzato come materia prima per una stampante 3D, in grado di costruire i “mattoni” delle nuove abitazioni. Tale stampante, chiamata D-Shape, verrebbe utilizzata da un Rover (Veicolo-robot per trasporto sui corpi celesti) che costruirebbe le abitazioni da remoto.
La responsabile del team, Valentina Colla, ha asserito che non si pensa ancora alla costruzione di vere e proprie colonie, ma la possibilità di portare insediamenti scientifici sulla Luna sta già scatenando l’interesse di molti paesi. Il primo insediamento umano extraterrestre, fornirebbe grandi possibilità in campo scientifico, tra cui l’opportunità di creare basi di esplorazione per altri pianeti. Un primato che potrebbe portare effetti anche sul piano politico-sociale internazionale. Basti pensare che nel ’69 la corsa alla conquista della Luna fu uno degli effetti di una sfida tra USA e URSS, chiamata Guerra Fredda.
Pianeta che vai, casa che trovi
Le abitazioni ipotizzate dal team di ricerca, non avrebbero certamente la forma classica da Mulino Bianco, somiglierebbero più a degli Iglù. Tale scelta è data dalla necessità di proteggere gli abitanti da possibili incidenti spaziali. Bisogna infatti ricordare che sulla Luna non è presente l’atmosfera e quindi non vi è nessuno scudo che possa difendere un’abitazione dagli asteroidi.
La protezione esterna a cupola aumenterebbe la resistenza della struttura, mentre al di sotto verrebbe inserita l’abitazione vera e propria. Le uniche parti che dovrebbero essere prodotte sulla terra (e poi inviata sulla Luna) sarebbero le strutture modulari, che andrebbero a costituire la zona interna dell’abitazione.
E voi? Vi trasferireste mai sulla Luna o su un altro Pianeta?
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