Lo Scempio dell’Editoria Italiana, sempre più commerciale

Il mercato, unica, grande legge di un'editoria che sembra aver toccato il fondo

Siete degli scrittori? Il vostro sogno nel cassetto è quello di vedere il vostro manoscritto sullo scaffale di una bella libreria? Allora, se ancora non lo sapete, è giunto il momento di rivelare una triste verità: realizzare questo sogno, sarà incredibilmente difficile. Ebbene sì. Purtroppo l’editoria italiana non sempre (quasi mai), soprattutto negli ultimi anni con l’avvento dei fantomatici youtubers, si è distinta per valorizzare i prodotti usando come unico valore la “meritocrazia”.

La situazione dell’Editoria Italiana

Qual è, allora, l’unica cosa che conta davvero? Il marketing. Che terribile cosa associare questa parola dal retrogusto amaro a un campo, quello della letteratura, che dovrebbe essere, invece, impreziosito da ben altri termini, come “talento” o “impegno”. Eppure è così. La realtà segue questa politica ed è frustrante constatare quanto poche persone se ne accorgano effettivamente.

Un lettore medio, una persona che si accontenta di un libro da leggere sulla spiaggia, non ha solitamente grandi pretese. Vuole associare il sole e il mare a una lettura leggera e, se questa contiene un po’ di sano gossip, che ben venga! Ed ecco come libri sulla vita delle celebrità, scritti con un font ridicolmente enorme, sovrastano gli scaffali delle “migliori” librerie, pronti per essere oggetto di pettegolezzi e foto artistiche nei social.

Al lettore medio (diciamo medio-basso) basta questo e non sa quanto male fa a quel sognatore che osserva tristemente i titoli esposti proprio su quello scaffale che da anni è diventato l’oggetto dei suoi desideri. Quel sognatore non capisce dove sbaglia, nessuno glielo spiega. Le case editrici più famose, quelle che per anni hanno portato la più bella letteratura nel nostro Paese, si chiudono nel loro silenzio fatto di affari e soldi e rispondono alle suppliche di quel sognatore nel modo più lampante possibile. Non hanno bisogno di talento, non hanno bisogno di veri scrittori. Vogliono vendere e, se tu, sognatore, non sei un famoso calciatore/attore/presentatore/velina/youtuber di dubbia sanità mentale, allora non fai al caso loro.

libro saluta andonio
L’editoria italiana è in crisi?

Ma un modo ci deve pur essere, giusto? Un modo c’è sempre, come anche in questo caso. Ci sono ben due possibilità! La prima: denudati della tua dignità, riduci te stesso a quella spazzatura che il web brama e desidera, crea un personaggio demoralizzante e, finalmente, sarai pronto! Okay, forse questo è un po’ troppo. Passiamo alla seconda possibilità: paga una “casa editrice” affinché stampi un centinaio di copie del tuo manoscritto.

Esatto, come se fosse una copisteria. E poi, di nuovo, denudati della tua dignità e cerca di vendere quelle copie a degli amici, a delle piccole librerie nei borghi di paesi abbandonati, ai parenti in America, almeno per riguadagnare quei soldi che hai speso per vedere la tua storia stampata e con il logo di una triste “casa editrice-copisteria” impresso in basso al centro.

Qualche consiglio per scrittori e scrittrici in erba

In ogni caso, credo che per te, povero sognatore, la dignità non è contemplata. Sono sicura che hai un incredibile talento, che hai la testa piena zeppa di idee magnifiche, ma, purtroppo, non sono altrettanto certa che prima o poi qualcuno darà loro giustizia.

Puoi avere fortuna (te ne auguro tanta) ma è di questo che si tratta. Fortuna. Come vincere un terno al lotto. Fortuna che il manoscritto capiti in un momento propizio e che venga effettivamente letto da qualcuno e non cestinato prima ancora di essere almeno sfogliato. Fortuna che capiti sotto le mani di una persona che in quell’istante, in quell’angolo di città, di quella nazione, in quel determinato continente, abbia deciso di darti un po’ di fiducia. Come dici? Non sei fortunato? Allora, incredibile a dirsi, sono lieta di annunciarti che c’è una terza possibilità all’orizzonte, ossia i concorsi. Ce ne sono centinaia, tra regionali e nazionali, e sembrano tutti promettenti. E alcuni lo sono davvero.

editoria italiana
Forse non tutto è perduto per l’editoria italiana…

Garantiscono una pubblicazione a cinque stelle per il vincitore che ha saputo arrivare fin su la vetta, scavalcando migliaia di altri concorrenti, centinaia di trolls e qualche decina di raccomandazioni. E siamo tutti contenti perché, almeno per una volta, la meritocrazia sembra aver vinto. Ma è davvero così? In realtà non lo sapremo mai. Purtroppo, l’unica cosa certa, è lo sconforto di chi si vede scartato per preferire un certo “Andonio“, ennesimo scempio dell’editoria italiana.

Vorrei poter dire di essere sicura che un giorno le cose miglioreranno ma, vedendo come siano progressivamente peggiorate negli ultimi anni, l’unica cosa che mi ritrovo a pensare è la vergogna di essere italiana. Ovviamente ci sono le eccezioni. Molti scrittori meritevoli sono venuti fuori dal nulla, conservando intatta la loro dignità e, proprio per questo, meritano un’ammirazione particolare. Per gli altri, invece, dal basso della mia posizione, vorrei solo dare due consigli:

  1. Non vi arrendete! Continuate a proporre il vostro manoscritto, fatelo leggere alle persone di cui vi fidate, confrontatevi con loro. Non smettete mai di volervi migliorare, di volervi riscoprire. Credete nel vostro sogno!
  2. Scrivete sempre. Per voi stessi e per nessun altro. Perché uno scrittore non è solo colui che vende, ma anche chi non riesce a prender sonno perché la sua storia grida per essere rivendicata da un foglio bianco. Scrivete e amate ciò che fate, amate i vostri personaggi, immedesimatevi nei dialoghi e piangete se avete desiderio di farlo. Nutritevi di emozioni, perché è la cosa più bella e nobile che esista e divertitevi. Siate felici di ciò che siete e, anche se la fantomatica pubblicazione non arriverà mai, non importa. Voi siete scrittori. E lo sarete per sempre.

Paola.

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