Le serie tv non sono solo prodotti di intrattenimento, ma possono essere considerate uno specchio di ciò che ci circonda. Sostiene questa tesi Maura Gancitano nell’introduzione del libro Eroine. Come i personaggi delle serie tv possono aiutarci a fiorire, di Marina Pierri.
Questo saggio di Settembre 2020 parla del potere delle storie, ma mette al centro della propria narrazione la potenza dei personaggi. Così facendo, ne mostra il valore archetipico, che è in grado di suscitare in noi immedesimazione e riconoscimento. Si tratta di una fotografia della narrativa presente interpretata secondo il Viaggio dell’Eroina, che discende dentro se stessa per trovarsi.
Le serie TV, prodotto pop in grado di arrivare contemporaneamente a centinaia di persone in tutto il mondo con grande coinvolgimento emotivo, hanno il potere di modificare quello che Jung chiama “inconscio collettivo”:
Una serie tv può cambiare la percezione di intere nazioni su tematiche sociali, scientifiche, politiche, relazionali, dando voce a persone che nella nostra società sono ancora invisibili, a cui non viene mai data la parola.
Prefazione di M. Gancitano, p. 9, Eroine, Tlon edizioni, Settembre 2020
L’ottica del femminismo intersezionale
Il potere delle storie e la potenza dei personaggi, si intrecciano al femminismo intersezionale ed alla psicologia del profondo: ventidue personaggi femminili tipicamente assenti in fiabe e romanzi della cultura patriarcale. Le donne, per intendersi, sono sempre state raccontate dagli uomini. Le conseguenze di una cultura “fallocentrica” sono quelle che sperimentiamo tutti i giorni sulla nostra pelle. Abbiamo bisogno anche di modelli diversi, ma che siano realisticamente diversi, e non presunti tali.
Il Viaggio dell’Eroina, mito di autorealizzazione ed illuminazione, viene scandito attraverso gli archetipi personaggio, facendo riferimento ad un’Eroina Guida e ad un’Eroina Ombra. Qualche esempio?
Archetipo: L’Orfana. Guida: Eleven di Stranger Things; Ombra: Patrizia Santoro di Gomorra
Archetipo: La Folle. Guida/Ombra: Fleabag di Fleabag
Visione attiva o passiva dello spettatore?
E’ solo con l’ascolto attivo che possiamo fare tesoro di quanto vediamo:
è possibile uscire dal proprio steccato ritrovandosi, senza pregiudizi, a fare esperienza in situazioni inedite, vivendo in maniera indiretta un contesto distante. E’ possibile avere accesso temporaneo ai sentimenti altrui cogliendo un’occasione d’oro per comprenderli, imparando a rispettarli.
Risvegliare l’Eroina dentro di noi, p. 54, Marina Pierri
Che poi è il motivo per cui ci appassioniamo alle serie tv, ci affezioniamo ai personaggi, soffriamo con loro. Stiamo vivendo con loro, e gioendo con loro, e fiorendo per noi.
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