Siamo tutti esaltati per questa fase due però in realtà parliamoci chiaro: non cambia poi molto. Se siete persone responsabili dovete stare a casa, perché qui si esce solo se c’è un buon motivo (e fare esercizio non è mai stato un buon motivo per fare qualcosa, anzi, per alcuni andrebbe abolito a prescindere dalla pandemia). Chi ve lo fa fare, faticare.
Quindi perché invece di fare maratone che potrebbero potenzialmente mettere in pericolo gli altri, perché non le fate in sicurezza a casa vostra? No, non parlo di correre intorno sul balcone mi riferisco ai film. La buona vecchia maratona con tè, il divano, la tv e magari dei popcorn.
Questo è un articolo che parla dei film più adatti da vedere in quarantena, cioè quelli ambientati tutti in una stanza. Più che un articolo una scusa per non fare esercizio.
Film ambientati in una stanza
- La parola ai giurati
Cominciamo da un classico con “La parola ai giurati” di Sidney Lumet del 1957. Qui 12 uomini sono chiusi dentro una stanza molto calda, quindi immaginatevi che buon odore. Ma perché ci sono 12 uomini in una stanza? Perché sono dei giurati che stanno discutendo se mandare a morte un giovane accusato di omicidio. Sarà il protagonista, lentamente, a convincere tutti dell’innocenza del ragazzo. Ma la vera domanda è: perché non funziona il ventilatore?
- L’angelo Sterminatore
Continuiamo con “L’angelo sterminatore” di Luis Bunuel del 1962. Questo è un film satirico, molto diverso dal precedente, unico nel suo genere. Racconta di alcuni membri dell’aristocrazia spagnola che dopo una serata di baldoria rimangono a dormire nella stanza del padrone di casa. La mattina dopo, a colazione, nessuno riesce più ad uscire dalla stanza. Ma la stanza non è chiusa, non ci sono nemmeno le porte: semplicemente nessuno vuole uscire. Dovranno fare buchi nel muro per prendere l’acqua da bere, qualcuno morirà. Non vi dico altro, guardatelo.
- Nodo alla gola
Continuiamo con “Nodo alla gola” di Alfred Hitchcock del 1948. Qui James Stewart arriva come sempre a salvare la situazione. I protagonisti sono due assassini che nascondono il cadavere di un loro compagno di scuola dentro una cassapanca, poco prima di organizzare una festa proprio nella stessa stanza con i genitori della vittima. La pellicola non è particolare solo perché è ambientata tutta nella stessa stanza, ma anche perché è girata tutta in piano sequenza, ovvero un’unica ripresa senza stacchi (senza contare quelli ogni 15 minuti dal fatto che finiva la pellicola e bisognava cambiare il rullo). Un’altra perla da non lasciarsi scappare in questa quarantena.
- The Big Kahuna
The big kahuna” di John Swanbeck del 1999; qui Kevin Spacey è all’apice del suo successo. Un film filosofico sulla vita e su Dio, su cosa significa essere amici e cosa significa vivere. È estremamente quello che ci serve ascoltare oggi, in questo momento difficile. Uno scontro generazionale, un confronto tra amici ed un’opportunità da cogliere. Preparate i popcorn.
- “Carnage” di Roman Polanski del 2011, il film con il sottotitolo più geniale mai creato: “La guerra civile”
Due coppie parlano dei loro figli dopo un piccolo incidente avvenuto al parco: uno dei due figli ha infatti colpito l’altro con un bastone. Le due coppie si ritroveranno a sviscerare tutti i loro problemi attraverso lo scontro tra i due figli. Arriveremo là dove sono arrivati tutti, ovvero un litigio in famiglia: magari abbiamo sentito i nostri genitori, oppure noi stessi ne abbiamo fatto uno. Ma è qualcosa di talmente estraniante e contemporaneamente così familiare da non poterlo perdere. Guardatevi “Carnage”
- Cubo
E ora bariamo un po’ con il “Cubo” di Vincenzo Natali del 1997. Un film horror basato su una sequela di stanze cubiche, ciascuna con delle trappole mortali. Di volta in volta i protagonisti dovranno attraversare tutto il cubo superando le trappole fino ad arrivare all’uscita. Cosa c’è fuori da cubo? L’unica cosa che dovete fare è aspettare la fine della quarantena e del film per scoprirlo.
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