Il fungo psichedelico più conosciuto al mondo (e no, non parliamo di quello di Super Mario) potrebbe avere origini differenti da quanto ci aspettavamo. Una nuova scoperta apre nuovi scenari sulle sue radici evolutive e su come si sia diffuso in tutto il pianeta partendo dall’Africa. I ricercatori hanno infatti identificato un suo parente stretto, mai documentato prima, rinvenuto proprio nel continente.
Fonte: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.12.03.626483v1
L’origine inaspettata del fungo che ha fatto la storia e che fa viaggiare davvero
Psilocybe cubensis, conosciuto con nomi come “gold tops” o “gold caps”, è il fungo allucinogeno più diffuso al mondo. Nonostante l’ampia presenza, poco si sapeva finora sulle sue origini a causa delle restrizioni legali che limitano la ricerca.
Un team di scienziati ha identificato una specie mai documentata prima, raccolta in Zimbabwe e Sudafrica e provvisoriamente chiamata Psilocybe ochraceocentrata. Questo fungo, esteticamente simile al P. cubensis, si è rivelato il suo parente selvatico più prossimo, con una divergenza genetica risalente a circa 1,5 milioni di anni fa.
Per confronto, questa distanza genetica è paragonabile a quella tra scimpanzé e bonobo.
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L’antenato comune dei due tipi potrebbe essere nato in Africa circa 1,8 milioni di anni fa, evolvendo accanto ai grandi erbivori come bovini e antilopi. Questi animali, che dominavano le savane africane, potrebbero aver diffuso le spore dei funghi attraverso lo sterco o trasportandole sulle zampe.
Un altro elemento chiave potrebbe essere stata la migrazione dell’Homo erectus fuori dall’Africa. I nostri antenati potrebbero aver portato con sé il fungo in Asia e oltre, diffondendolo lungo i loro percorsi. Sai che viaggi che si sono fatti!
A tal proposito, un modello elaborato dai ricercatori suggerisce che il P. cubensis avrebbe potuto occupare un vasto territorio, inclusi Africa, Asia, Americhe e Australasia, già tra 2,55 milioni e 710.000 anni fa.
Questo contrasta con la teoria tradizionale, proposta dal micologo messicano Gastón Guzmán, secondo cui il fungo sarebbe arrivato nelle Americhe intorno al 1500 con il bestiame europeo. Secondo lo studio invece, i funghi potrebbero essere giunti in America ben prima, seguendo le ondate migratorie di cui sopra.