Quando ad ottobre, George R.R. Martin ha visitato Chicago per ricevere il Carl Sandburg Literary Award, ha avuto modo di rispondere a molte domande (il video lo trovate sotto all’articolo ed è consigliatissimo per i fan di Game of Thrones o, più semplicemente, per chi è interessato alla letteratura contemporanea). Oltre alle ovvie domande di rito sui nuovi libri che ha intenzione di pubblicare e sulla violenza ed il sesso presenti in molte delle sue opere, Martin ha avuto modo di esprimersi ancora una volta su un altro tema che affronta spesso nelle interviste: le fan fiction. E l’autore si è espresso in modo molto chiaro, dicendo apertamente che non le apprezza.
George R.R. Martin non è un fan delle fan fiction, perché?
Prima di tutto, il famoso scrittore ha precisato che, se oggi fan fiction è un termine usato per indicare le storie che usano personaggi e mondi inventati da altri autori, ai suoi tempi voleva dire semplicemente opere scritte da fan. Poi ha presentato il suo pensiero a riguardo ponendo due argomentazioni:
- Pur riconoscendo che molti autori di fan fiction lo fanno solo a livello puramente amatoriale, si è espresso negativamente verso chi, invece, cerca di farne una professione: stando a lui, infatti, ogni vero scrittore ha bisogno di creare i propri personaggi e mondi.
- Ha ricordato inoltre che pubblicare fan fiction rischia sempre di portare dei problemi di copyright.
Ha quindi concluso ribadendo che le fan fiction non fanno per lui, che non vuole leggerne o incoraggiare altre persone a scriverne.
Il tema è ovviamente complesso. Se originariamente le fan fiction erano prodotti fatti da fan per altri fan, e destinati a rimanere puramente amatoriali, dopo il successo mondiale della saga di Cinquanta Sfumature di Grigio (che riprendeva i personaggi e molti eventi della saga di Twilight) o di After (che si basava molto sul personaggio di Harry Styles, membro degli One Direction), queste opere hanno goduto di una presenza sempre maggiore sul mercato.
Pertanto, è davvero importante che scrittori rinomati come Martin esprimano la loro opinione a riguardo. Resta poi a voi lettori, ovviamente, giudicare se lo scrittore abbia ragione o torto.
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