Vento di novità questo martedì per il franchise di Game of Thrones, all’annuncio del nuovo prequel, House of the Dragon, è in lista d’attesa per la HBO.
Lo spinoff della celebre serie trarrà ispirazione dal romanzo di George R.R. Martin, Fire & Blood, e seguirà storia dell’ascesa della famiglia Targaryen. Draghi, signori e signore, draghi enormi in ogni dove!
George R.R. Martin e la sua promessa
Nonostante l’ovvio peso che George Martin potrebbe avere nella produzione della serie, sembrerebbe proprio che l’iconico scrittore abbia deciso di non essere coinvolto più dello stretto necessario ad essa, quantomeno per il principio.
In un post sul suo blog personale, l’autore dei romanzi ha infatti sottolineato il tutto, dedicandosi per prima cosa a finire il penultimo e molto atteso libro The Winds of Winter, avvicinandosi finalmente al finale tanto atteso dai lettori sempre meno pazienti.
Mi aspetto di essere coinvolto nella produzione [dello spinoff] in una certa misura […] e chissà, se le cose procedono, potrei anche riuscire a scrivere qualche episodio, come ho fatto per le prime quattro stagioni del Trono di Spade […] Ma… lasciatemi rendere questa cosa ben chiara… Non mi occuperò ti altri testi finché non avrò finito e consegnato Winds Of Winter. L’Inverno sta ancora arrivando, e rimane una mia priorità, per quanto amerò di scrivere un episodio di House of the Dragon.
Considerando il fatto che The Winds of Winter è in produzione dal 2010, a molti fan della serie TV appare inspiegabile il desiderio dell’autore di ancorarsi al libro, apparentemente abbandonato al suo corso – o decorso.
L’uscita del tanto atteso sesto libro della saga, è avvolta da sempre in un alone di mistero: rimandata infinite volte, con date incerte e confusionarie, per un periodo è stato anche probabile che George R.R. Martin facesse pubblicarne direttamente la trama in spiccioli.
“Quando mi chiedete se lo show TV rovina [spoilera] i libri, tutto ciò che posso fare e dire si e no, e borbottare qualcosa a proposito del butterfly effect” , disse Martin nel 2016. “Queste piccole, fantastiche farfalle sono cresciute fino a diventare possenti draghi. Qualche spoiler che potreste aver incontrato nella sesta stagione potrebbe non esser proprio uno spoiler… Perché show e libri sono in divergenza, e continuerà in questa direzione”.
Particolare attenzione è stata data al fatto di personaggi rimasti – o meno – in vita, e a quei personaggi che nello show non sono mai apparsi. Ma anche questo vale come spoiler, forse.
“Guardate, non ho mai pensato la serie TV potesse recuperare e superare i libri, ma così è stato. Lo show si è mosso più rapidamente ed io ho rallentato” afferma Martin, prendendosi la colpa – almeno in parte – di questo evento.
Per dove siamo ora, inevitabilmente, alcuni punti della trama della sesta stagione di Game of Thrones non erano ancora stati trattati nei libri. Per anni i miei lettori sono stati avanti rispetto agli spettatori TV. Ora, per diversi motivi, è vero il contrario.
Sensi di colpa o meno, che sia questa la volta in cui lo scrittore si applicherà realmente alla stesura definitiva del romanzo, o sarà l’ennesimo boccone amaro di un pubblico ormai stanco dei pagherò morali di un autore con poco tempo libero?
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