La Bibbia ci dice che Gesù è morto sulla croce a Gerusalemme per poi resuscitare 3 giorni dopo e ritornare da suo padre nel regno dei cieli. Sebbene nei testi sacri non sia raccontata tutta la vita del figlio di Dio (un grande periodo della sua vita, i cosiddetti “Anni Perduti”, è raccontato solo nei vangeli apocrifi e in altre testimonianze non riconosciute dalla Chiesa), finora non c’era assolutamente nessun dubbio riguardo alla sua morte sulla croce. Al massimo, c’erano dubbi riguardo alla resurrezione.
Gesù in Giappone
Tuttavia, le ricerche di un museo giapponese riportano tutta un’altra storia: secondo i dati raccolti, Gesù sarebbe in realtà fuggito in Giappone, e precisamente a Shingo, un piccolo villaggio nel nord dell’isola.

Non è la prima volta che viene affermata questa teoria: si iniziò a diffondere, infatti, nel 1935, quando un abitante di quella zona ritrovò dei testi vecchi più di un millennio, che documentavano la presenza di Gesù in Giappone negli Anni Perduti della sua vita.
Stando a questi ritrovamenti, sarebbe andato lì proprio per studiare teologia, per poi ritornare a Gerusalemme. Quando poi fu condannato a morte, sempre stando a questi testi, Gesù sarebbe invece ritornato in Giappone, dove avrebbe vissuto fino alla veneranda età di 106 anni. Il suo posto sulla croce sarebbe stato preso da suo fratello, Isikuri.

Questi straordinari documenti si persero durante i bombardamenti americani della Seconda Guerra Mondiale, ma ancora oggi ne sono disponibili delle copie.
A rassicurare i più offesi o sconvolti da questa teoria arriva, tuttavia, lo Smithsonian Museum: i ricercatori americani affermano, infatti, che i documenti sono del tutto inattendibili. Rimangono dei testi dal forte valore folkloristico, ma non ci sono abbastanza prove per sostenerne la veridicità.