Con l’arrivo dell’epidemia di coronavirus il mondo è cambiato, tra gel per le mani, mascherine di vari generi e addirittura caschi, in alcuni casi. Questo ha finito per cambiare anche il mondo delle slot machine, un settore che ha sempre prodotto moltissimo in termini finanziari, e che non poteva essere esente dalla crisi globale innescata dal Covid-19.
L’argomento non è di semplice trattazione, e si lega alle note polemiche sulla ludopatia, sul Decreto Dignità e su molti altri temi di importanza fondamentale nella società moderna. Le classiche macchinette da bar sono diffuse in moltissimi bar italiani, e vengono molto utilizzate soprattutto dagli esercenti abituali sostituendo, piaccia o meno, i gloriosi videogame anni 90 a cui eravamo abituati da adolescenti (a suon di 200 lire o 50 centesimi di euro, a seconda del periodo). Ogni macchinetta installata in un bar, a quanto pare, rende circa 4K euro all’anno all’esercente (fonte), per cui si tratta di una fonte di reddito piuttosto importante, che viene regolamentata dallo Stato da norme molto specifiche.
Se pensiamo all’andazzo generale negli altri settori, per ridurre i contatti ed i potenziali contagi si è pensato di ricondurre molte forme lavorative al mondo online, chiaramente nei settori in cui era possibile farlo. E così, da questo 2020 (che rimarrà alla storia come un anno di profondo cambiamento), è diventato ormai ovvio ricorrere allo smartworking (ad esempio, anche se – mi permetto di aggiungere – autorevoli linguisti giurano che sarebbe più corretto chiamarlo working from home) al posto delle classiche riunioni-fiume in ufficio, con un numero di lavoratori che esercitano regolarmente il proprio mestiere da casa. Stessa cosa che è successa per molti di coloro che lavorano al PC e che, a volte, combattono con rinnovati problemi di cervicale – ad esempio – anzichè stressarsi sui mezzi per andare in ufficio ogni giorno.
Anche il mondo delle macchinette da bar non poteva essere esente da questa cosa: il più delle volte le macchinette in questione si trovano al chiuso, e non sempre è possibile sanificare e mettere in sicurezza quegli ambienti così popolosi. Tant’è che, grazie alle nuove tecnologie, esistono delle app che simulano lo stesso gioco anche sul proprio telefono o tablet, come ad esempio www.videoslotmachineonline.it/macchinette-da-bar. Questo genere di attività, è bene ricordarlo a chiare lettere, sono regolamentate dall’ADM (Agenzia Doganale Monopoli), che specifica chiari requisiti per quello che riguarda le probabilità di vincita: ad esempio (fonte) in un torneo generico la probabilità di vincita è di circa 30% (su 100 persone che giocano, in media – ed ovviamente con tutti i limiti del caso – 30 vinceranno).
L’argomento è di grande importanza, e sarebbe bene che fosse inserito nella nostra formazione di base, ma richiede conoscenze in ambito statistico e probabilistico non banlissime, dove peraltro – a dirla tutta – spesso è difficile effettuare vere e proprie “previsioni” e, direi soprattutto, l’idea di probabilità può diventare fuorviante per il mitico “uomo della strada”. Per cui, ovviamente, la cosa importante è quella di ricorrere alla moderazione, ed evitare massimamente gli eccessi che potrebbero portare ai problemi di cui sopra.
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