GPT-3: questa nuova IA di OpenAI e Microsoft ci trasformerà in dei veri poeti!

GPT-3 di OpenAI è un software in grado di creare testi ben fatti e credibili, almeno nella forma. Come ogni elemento che riguarda l’intelligenza artificiale, anche in questo campo si fanno grandi passi in avanti e oggi GPT-3 di OpenAI è in grado di creare poesie basandosi sugli scritti di poeti famosi.

GPT-3 di OpenAI consente a chiunque di scrivere vere poesie nello stile del proprio poeta preferito. Per ora la funzionalità Verse by Verse parla solo inglese, quindi è possibile scegliere tra i più importanti autori della letteratura americana tra cui Emily Dickinson, Walt Whitman, Edgar Allen Poe, Robert Frost e altri per un totale di 22 poeti.

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E’ possibile selezionare tre poeti che agiranno come nostre muse e poi selezionare alcune informazioni tecniche per scegliere la struttura della poesia, il conteggio delle sillabe, le rime ecc.

Il sistema chiede di inserire la prima riga e poi comincerà a elaborare i versi sfornando, poi, la poesia; a quel punto basterà aggiungere il titolo e salvarla.

Il programma GPT-3 di OpenAI utilizza algoritmi di apprendimento automatico per identificare dei modelli linguistici degli scritti di un particolare poeta, questi modelli sono quindi applicati al nuovo testo che li genera come suggerimenti.

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Il programma è molto libero, infatti è possibile lasciare scrivere o intervenire e scrivere i propri versi oppure decidere di accettare dei suggerimenti. Il risultato è una poesia nello stile dei poeti scelti, qualcosa che, secondo le intenzioni, avrebbero potuto scrivere loro stessi.

Con GPT-3 di OpenAI, ovviamente non si intende sostituire l’emozione, la creatività e la sensibilità umane che hanno generato per secoli le migliori poesie, ma di sicuro si propone come un aiuto, un’ispirazione.

intelligenza artificiale

Il progetto si presenta interessante, tuttavia l’anno scorso Elon Musk ha deciso di non finanziare la OpenAI considerandolo uno strumento pericoloso perché in grado di creare notizie verosimili, ma generate dall’intelligenza artificiale.

Il rischio sarebbe la creazione di pubblicazioni non verificate e quindi potenziali fake news, che potrebbero essere utilizzate con motivazioni illecite per fini politici o economici.

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