Un team di ricercatori tedeschi è riuscito in un’impresa mai tentata prima: usare CRISPR (una tecnica di editing genetico) sui ragni per creare ragnatele che brillano di rosso e, oltre a ciò, modificare la loro biologia visiva. Dietro questa mossa c’è molto più di un esperimento curioso: si apre un mondo dove la seta di ragno potrebbe diventare il futuro di materiali super resistenti. Altro che diamanti fatti di burro!
I ragni con le ragnatele luminose non sono un film di fantascienza: esistono davvero
Per la prima volta nella storia della genetica, il sistema CRISPR-Cas9 è stato usato con successo sugli aracnidi. A farlo sono stati gli scienziati dell’Università di Bayreuth, in Germania, che hanno modificato geneticamente la specie Parasteatoda tepidariorum ottenendo risultati decisamente fuori dal comune: ragnatele rosse e ragni senza occhi.
L’impresa non era affatto semplice: lavorare con i ragni ha sempre creato più di un grattacapo. Il loro genoma è duplicato, quindi complicato da manipolare, e la loro indole aggressiva rende difficoltosa la fase riproduttiva.
Per aggirare questi ostacoli, i ricercatori hanno usato una tecnica piuttosto chirurgica: CRISPR-Cas9 è stato iniettato in ovuli non fecondati, dopo che le femmine erano state anestetizzate. Il mix comprendeva anche un gene che produce una proteina fluorescente rossa.

Dopo la fecondazione e la crescita della nuova generazione, alcuni ragni hanno iniziato a produrre ragnatele che brillano di rosso sotto la luce adeguata. Altri sono nati completamente privi di occhi. Questo ha confermato che l’editing genetico ha funzionato, sia per aggiungere caratteristiche che per “spegnerle”.
Il gene in questione, chiamato so, è stato disattivato con la tecnica CRISPR-KO. Eliminandolo, i ragni non sviluppavano più la vista, dimostrando chiaramente il suo ruolo fondamentale nel processo visivo. Ma il colpo di scena non è solo nei ragni ciechi o nelle ragnatele fashion.
La seta di ragno è uno dei materiali naturali più promettenti: leggera, flessibile, ma con una resistenza incredibile, tanto da far impallidire l’acciaio a parità di peso. Con l’editing genetico, le sue proprietà possono essere modificate e potenziate, rendendola perfetta per usi medici, tessili, industriali e perfino militari.
L’idea non è solo rendere la seta più colorata o strana, ma dotarla di nuove funzionalità, come resistenza al calore, maggiore elasticità o capacità antibatteriche.

Il biochimico Thomas Scheibel, autore principale dello studio, ha dichiarato che ora CRISPR può essere usato per “inserire sequenze specifiche nelle proteine della seta”, offrendo la possibilità di trasformare il filo del ragno in qualcosa di totalmente nuovo. Insomma, parliamo di ingegnerizzare un materiale del futuro.
E questa, a ben vedere, è solo l’inizio. I ricercatori hanno già dichiarato di voler continuare i test per arrivare a costruire ragnatele con caratteristiche precise, su misura. È facile immaginare dove possa portare tutto questo: abiti indistruttibili, protesi flessibili ma resistenti, micro-strutture per robotica e biotecnologia.