La leggenda dei Berserkr, i feroci guerrieri-orso dei vichinghi, ha affascinato per secoli. Spesso associati a pratiche di droghe e sostanze psicotrope per raggiungere uno stato di furia guerriera, questi personaggi storici sono avvolti in un alone di mistero. Ma quali sono le reali origini del loro impeto? Come sempre la verità si nasconde dietro uno degli stereotipi più persistenti legati ai guerrieri del nord.
Berserkr e Úlfhethinn: guerriri che “sfattonavano” per avere l’invincibilità? Ma anche no
La figura del Berserkr, il guerriero associato all’orso, e quella dell’Úlfhethinn, il guerriero-lupo, rappresentano due delle icone più affascinanti e misteriose della cultura norrena. Nel corso degli anni, queste figure sono state spesso descritte come guerrieri in preda a una furia incontenibile, capace di renderli invincibili sul campo di battaglia. Questo stato di trance è noto come berserkrgang.
Ma cominciamo con ordine, ovvero partiamo dal singificato dei loro nomi. L’etimologia dei termini “Berserkr” e “Úlfhethinn” svela molto del loro legame con gli animali selvatici: l’orso e il lupo, rispettivamente. Questa associazione suggerisce un profondo legame con la natura e gli spiriti animali, tipico delle culture norrene. Tuttavia, la realtà storica di questi guerrieri è molto meno chiara. Le saghe norrene e altre fonti medievali offrono descrizioni vivide, ma limitate, delle loro azioni e comportamenti, lasciando molti dettagli alla speculazione.
Uno degli aspetti più dibattuti riguarda l’uso di droghe o sostanze psicotrope. Contrariamente a quanto comunemente creduto, non esistono prove storiche o archeologiche convincenti che supportino l’idea che i Berserkr facessero uso di tali sostanze per indurre il loro stato di furia. Questa teoria, sorta tra il XIX e il XX secolo, pare derivare da confronti con riti sciamanici di culture lontane, come quelle siberiane e lapponi, dove l’uso di sostanze allucinogene aveva scopi rituali.
In realtà, è più probabile che lo stato di berserkrgang fosse il risultato di un processo di autosuggestione. Comportamenti specifici, come il ruggire e il mordere gli scudi prima della battaglia, uniti al tumulto dello scontro e ai suoni prodotti dagli strumenti musicali sul campo, potrebbero aver contribuito a scatenare uno stato di dissociazione e coscienza alterata.
Questi elementi sono attestati sia nelle fonti letterarie che iconografiche e potrebbero fornire una spiegazione più realistica al fenomeno del berserkrgang. Insomma signori: anche le tribu Māori della Nuova Zelanda possiedono uno strategemma simile, seppur per uno scopo differente: l’Haka, ovvero la danza Māori che ammiriamo durante le partite di Rugby americano degli All Blacks altro non è che questo.
È fondamentale quindi distaccarsi dagli stereotipi moderni e considerare il contesto storico e culturale in cui vissero questi guerrieri. La loro immagine, oggi ampiamente influenzata dalla letteratura e dalla cinematografia, spesso si discosta dalla realtà storica, costruendo un’immagine che rispecchia più la nostra immaginazione moderna che le effettive pratiche dei vichinghi.
Fonte | Drugs Used in Conflict and Wars, Part 1: Vikings’ Early Use of a Performance-Enhancing Drug?
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