Il giorno di Grim Fandango – ecco perché giocarci oggi

Ogni paese ha il suo modo di esorcizzare e rispettare la Morte, intesa come passaggio naturale della Vita. Nei luoghi di tradizione anglosassone c’è Halloween: sì, proprio Halloween che è diventata una festa in cui “zoccoleggiare” era in principio un rito di gaelico in cui si celebrava l’inizio del nuovo anno ricordando i morti con onore della propria tribù; da noi, come declamava Totò, “Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza / per i defunti andare al Cimitero.” Ma mentre queste due visioni della celebrazione portano con sé un nucleo di tristezza, c’è un luogo della terra dove oggi, due novembre e Giorno dei Morti, si fa festa per davvero.

La tradizione del Messico, che riprende antichi rituali aztechi, prevede che oggi si faccia baldoria: si beva, si facciano concerti, maschere e pignatte. Certo, a noi può sembrare strano, ma forse una parte della nostra generazione conosce già questa visione delle cose e ha imparato ad apprezzarla perché gli è stata veicolata da un gioco fantastico. Stiamo parlando, ovviamente, di Grim Fandango.

Grim Fandango è un’avventura grafica pubblicata da LucasArts nel 1998, fra le prime del genere ad avvalersi di una grafica 3D. Racconta la storia di un impiegato al “Dipartimento della Morte”, Manuel “Manny” Calavera, che possiamo paragonare ad un “agente di viaggi”: suo compito è mietere e accogliere nell’Aldilà le anime e proporre loro il miglior pacchetto possibile per arrivare al Nono Aldilà, il “paradiso”. Il pacchetto dipende dalle azioni compiute in vita: il viaggio attraverso la Terra dei Morti dura di solito quattro anni, ma i meritevoli posso usufruire del “Numero 9”, un treno superveloce che compie il viaggio in soli 4 minuti!

All’inizio del gioco comprendiamo che Manny Calavera ha un non meglio psecificato debito da saldare, e fra le mani gli capita il cliente ideale per un Numero 9 e riabilitarsi: Mercedes “Meche” Colomar, che avrebbe diritto al biglietto ma che non può riceverlo… Manny scopre così qualcosa di torbido, la storia prende i toni del noir e diventa un viaggio… di quattro anni. Le vicende si svolgono il 2 novembre di 4 anni consecutivi, e porteranno Manny Calavera a scoprire la verità… ma con un pizzico di humor. Il titolo stesso è emanazione del sottile umorismo del gioco: “Grim Fandango” è traducibile come “Il Fandango del Mietitore“, per richiamare così anche le atmosfere ispano-americane a cui il gioco si ispira.

Se non c’avete mai giocato è male per voi. Ma non disperate: ultimamente è stata pubblicata una versione remastered che vi permetterà di giocare sui recenti supporti e senza emulare niente. Quindi, oggi, dopo aver seguito le nostre tradizioni, date un’occhiata ad un gioco che ve ne farà conoscere altre e che vi farà passare piacevoli ore.

Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!

Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].

Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.

Mario Iaquinta

Nato da sua madre “dritto pe’ dritto” circa un quarto di secolo fa, passa i suoi anni a maledire il comunissimo nome che ha ricevuto in dote. Tuttavia, ringrazia il cielo di non avere Rossi come cognome, altrimenti la sua firma apparirebbe in ogni pubblicità dell’8×1000. Dopo questa epifania impara a leggere e scrivere e con queste attività riempie i suoi giorni, legge cose serie ma scrive fesserie: le sue storie e i suoi articoli sono la migliore dimostrazione di ciò. In tutto questo trova anche il tempo di parlare al microfono di una web-radio per potersi spacciare per persona intelligente senza però far vedere la sua faccia. Il soprannome “Gomez” è il regalo di un amico, nomignolo nato il giorno in cui decise di farsi crescere dei ridicoli baffetti. Ridicoli, certo, ma anche tremendamente sexy, if you know what I mean…
Pulsante per tornare all'inizio