Il 22 agosto è stata una notte che ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Lavarone e in tutta la regione del Trentino-Alto Adige. Il Drago di Vaia, un’opera d’arte in legno che aveva conquistato il cuore di residenti e turisti, è stato completamente distrutto da un incendio. Fin dalle prime ore non si sapeva se l’incendo fosse doloso o meno ma a quanto pare, dalle ricostruzioni, sembra sia confermata la colpa dell’uomo. Ancora una volta siamo riusciti a distruggere un simbolo di speranza. E non solo.
Il valore inestimabile del Drago di Vaia: non solo simbolo di speranza ma immagine fantasy
Intorno alle 21:30 di martedì 22 agosto, le fiamme hanno iniziato a divampare illuminando il cielo notturno e rendendo l’incendio visibile anche da grandi distanze. I vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente, ma al loro arrivo hanno trovato l’opera già completamente avvolta dalle fiamme. Nonostante gli sforzi, poco è rimasto del Drago di Vaia se non cenere e la struttura in ferro che lo sosteneva. Le autorità non hanno ancora confermato la causa dell’incendio sembra proprio che sia tutto dovuto alla mano dell’uomo.
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Creato dall’artista Marco Martalar nel novembre 2021, il Drago di Vaia era diventato molto più di una semplice scultura. Alto sei metri e lungo sette, era stato costruito utilizzando legno recuperato dalla devastante tempesta Vaia del 2018. Questa tempesta aveva abbattuto migliaia di alberi nella regione, e l’opera era vista come un simbolo di rinascita e speranza. Oltre a essere un punto di riferimento per i turisti, il Drago era diventato un emblema per la comunità locale, un simbolo di resilienza e di unità. Oltre tutto questo, va ricordato che il Drago di Vaia è entrato anche in riviste e articoli di giornali fantasy, come simbolo e scultura “draconica”.
La reazione emotiva della comunità
La notizia della distruzione del Drago ha scatenato una vasta gamma di emozioni. Molti hanno espresso la loro rabbia e incredulità sui social media, mentre altri hanno condiviso ricordi e fotografie dell’opera. Il sindaco di Lavarone, Isacco Corradi, ha lanciato una raccolta fondi per la ricostruzione del Drago (https://www.gofundme.com/f/comitato-valorizzazione-avez-del-prinzep), sottolineando quanto l’opera fosse amata dalla comunità. Anche figure politiche come l’europarlamentare Achille Variati hanno espresso il loro disappunto, sottolineando l’importanza simbolica dell’opera come monito sui cambiamenti climatici e come simbolo di speranza e rinascita.
La perdita del Drago di Vaia è un duro colpo per l’arte, la cultura e la comunità del Trentino. Tuttavia, la reazione emotiva e la volontà di ricostruire suggeriscono che, anche in mezzo alla distruzione, c’è spazio per la speranza e la rinascita. Come la fenice, che rinasce dalle sue ceneri, anche il Drago di Vaia potrebbe trovare una nuova vita, continuando a ispirare e unire le persone per gli anni a venire.
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