Integratori alimentari: quanti italiani ne fanno uso?

L’Italia è un Paese dei record sotto molti aspetti. Uno di questi, riguarda il consumo di integratori alimentari. Quando si parla di questo comparto, i colori della bandiera italiana assumono una posizione di leadership in Europa.

Quanti sono, numeri alla mano, i consumatori di integratori nel nostro Paese? Circa 30 milioni. I loro acquisti hanno portato, nel 2023, a un giro d’affari di 4,5 miliardi di euro.

Questi dati emergono da una recente review, intitolata Integratori Alimentari: Stato dell’arte e Nuove Evidenze Scientifiche e curata dagli esperti della celebre associazione Integratori & Salute.

Un numero crescente di italiani fa un uso di integratori alimentari, riconoscendone i benefici non solo per il benessere generale ma anche per la prevenzione delle malattie.

Integratori come la vitamina C e la vitamina D, ad esempio, sono abbastanza noti per il loro utilizzo a supporto del sistema immunitario e per prevenire infezioni o malattie stagionali; tuttavia esistono anche altri integratori – vedi zinco e biotina o d-mannosio (essendo meno conosciuto degli altri, suggeriamo di approfondirlo su dimann.com, portale ricco di contenuti al riguardo) – la cui assunzione svolge un ruolo significativo nella prevenzione di patologie come l’alopecia e la cistite.

Dietro al successo commerciale di questi prodotti, è possibile citare fattori come l’innovazione e la continua ricerca scientifica. Grazie a questi aspetti, quando si parla del settore degli integratori in Italia si inquadra un mondo che, come già detto, ha una posizione apicale a livello europeo. Al secondo posto, invece, troviamo Germania e Francia.

Dove si acquistano gli integratori?

Dove tendono maggiormente, gli italiani, ad acquistare gli integratori? A rispondere a questa domanda ci ha pensato un’indagine di Unione Italiana Food, che ha elaborato alcuni dati ricavati da New Line. Il principale canale di vendita si è rivelato la farmacia, con un fatturato di oltre 3500 milioni di euro.

Secondo posto per la GDO (grande distribuzione organizzata) e terzo per le farmacie. Il quarto canale in ordine di preferenza è stato, nel 2023, l’online.

Quali sono i prodotti preferiti?

Come poco fa accennato, il mondo dell’integrazione è molto ricco di alternative. Naturale, di riflesso, è chiedersi quali siano i supplementi preferiti dagli italiani.

Sempre secondo il rapporto di Unione Italiana Food, è possibile mettere al primo posto, per quanto riguarda il canale della farmacia, i probiotici, il cui utilizzo, negli ultimi anni, è cresciuto molto anche sulla scia della maggior consapevolezza dell’importanza del benessere intestinale per la salute di tutto il corpo.

Secondo posto per i sali minerali. Al terzo e al quarto troviamo invece le vitamine e gli integratori finalizzati a migliorare il tono dell’organismo.

Un mercato approcciato con consapevolezza

Un altro dato interessante emerso dal sopra citato rapporto riguarda la consapevolezza con cui l’utente medio si approccia al mercato degli integratori.

In media, sette italiani su dieci tra quelli che acquistano i supplementi procedono affidandosi ai consigli dei professionisti della salute. Il primo è il medico, punto di riferimento per il 48,4% degli utenti, mentre il secondo è il farmacista, al quale si rivolgono, prima dell’acquisto, circa il 36% degli acquirenti abituali di integratori.

Le sfide del futuro

Tra le sfide del futuro più importanti per le aziende che operano nel mercato degli integratori compare indubbiamente la necessità di immettere sul mercato integratori con formule caratterizzate da un alto livello di biodisponibilità.

Degno di nota è anche l’impegno della ricerca per quanto riguarda lo studio dell’efficacia antiossidante di ingredienti come il resveratrolo, che si trova nella buccia dell’uva, e della polidatina, estratta dalle radici del Polygonum cuspidatum.

Interessanti sono anche gli studi che stanno riguardando l’acido ialuronico idrolizzato, caratterizzato da un peso molecolare molto basso e prodotto a seguito di processi di biofermentazione benefici per l’ambiente.

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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