Come la Natura ha ripreso i propri spazi durante la pandemia

Dare buone notizie in un momento difficile come quello della pandemia è importante. Siamo martellati ogni giorno, per ottimi motivi, dalle norme da seguire, e da tutto quello che c’è da sapere sulla pericolosità di questo virus. Sentiamo continuamente notizie sulla rapida diffusione che sta avendo, e sui morti che ogni giorno aumentano. Ma questa situazione, nonostante sia difficile da digerire, sta dando anche dei benefici… Non per noi, ma per il nostro pianeta e la natura.

Aria pulita

Il primo punto che voglio affrontare è quello dell’inquinamento. La quarantena, come si poteva supporre, ha ridotto sensibilmente l’inquinamento provocato dal traffico automobilistico e da molte altre attività. In Italia come nel resto del mondo è stato possibile apprezzare risultati notevoli dalle immagini satellitari che mostrano un decremento delle nuvole di smog presenti sul pianeta. Inoltre, i livelli di CO2 e diossido di azoto sono ridotti sensibilmente.

Il calo più eclatante è stato ovviamente in Cina, dove si è registrata una diminuzione delle emissioni del 25%. Anche gli USA, nonostante la quarantena sia stata meno stringente, hanno avuto un buon risultato. Negli Stati Uniti, infatti, si sono verificate riduzioni delle emissioni comprese tra 5 e 10%.

I dati che arrivano dalla Columbia University, parlano di un altro dato interessante: la concentrazione di CO2 nell’aria a livello globale sembra essere ridotta del 35%.

aria pulita
L’aria pulita e la natura riemergono in questo momento a dir poco paradossale

L’aria buona fa bene anche all’uomo

Notizia da prendere in considerazione, quella che arriva dalla Società Italiana di Medicina Ambientale.

Due ricercatori hanno esaminato e messo a confronto i dati di qualità dell’aria con quelli dei contagi di CoViD-19… E sembra che ci sia una correlazione tra il numero di contagi e il superamento dei livelli consentiti di PM10 e PM2.5.

Se ci pensate non c’è troppo da stupirsi, considerando che il virus crea problemi principalmente respiratori. I ricercatori inoltre sostengono che le polveri sottili siano dei veri e propri strumenti di diffusione del virus: sembra infatti che viaggiando grazie a esse, questo possa raggiungere distanze più lunghe e fluttuare a concentrazioni più elevate.

“Più ci sono polveri sottili”, dichiara Gianluigi de Gennaro, ricercatore che ha condotto lo studio, “più si creano autostrade per i contagi. E’ necessario ridurre al minimo le emissioni”.

Liberi di tornare al proprio posto

Sul web è possibile trovare delle foto che mostrano in toto il modo in cui la natura si allarga non appena l’uomo si fa da parte. Ad esempio è quello che è successo a Venezia e Cagliari, dove il risultato della nostra quarantena è palese. L’acqua non è mai stata così pulita, come si vede in alcune foto diffuse sul gruppo Facebook “Venezia pulita”. Tanto pulita da vedere dei pesci vagare per i canali, una cosa che stupisce per quanto tempo sia passato dall’ultima volta che questo è stato possibile. Con le acque calme e pulite e la riduzione del traffico delle barche, infatti, pesci e cigni (che prima venivano brutalmente uccisi senza apparente motivo) si sono nuovamente impadroniti delle acque della città.

A Cagliari è accaduta una cosa simile, quando dei delfini si sono avvicinati alle banchine del porto, cercando addirittura contatto e gioco con le persone presenti. Questi eventi stupendi ci fanno capire nuovamente l’impatto positivo che il virus, per quanti danni possa fare all’uomo, sta avendo sulla terra.

Ma non basta un mese

La quarantena però terminerà. Come fare per evitare di perdere questi risultati? Non è certo facile, sia chiaro, ma gli sforzi si dovranno vedere.

Per quanto riguarda le acque, ad esempio, la conversione all’elettrico potrebbe essere fondamentale per aiutare a ridurre gli idrocarburi presenti in acqua. E se non bastasse, esistono dei ripulitori a base di lana di pecora, che sono in grado di assorbire e biodegradare gli agenti inquinanti.

Per quanto riguarda lo smog, invece, sarà necessario investire per evitare il rimbalzo: quello che precedenti crisi ci hanno insegnato è che se non si fa attenzione, il tentativo di rimediare ai danni produttivi di un breve periodo può causare un aumento delle emissioni provocati dalla produzione accelerata nel periodo successivo. Questo va assolutamente evitato… Ma non sarà facile senza un piano su scala nazionale (se non europea) che le aziende siano obbligate a rispettare.

la natura

La natura non si ferma

Per finire, vorrei segnalare alcune iniziative che il WWF, nota organizzazione ambientalista, ha deciso di promuovere in questo periodo.

Superare la noia dell’isolamento non è facile, ma tra le varie attività che si possono svolgere adesso c’è l’utilizzo di Inaturalist, un’app diario in cui è possibile caricare foto di animali e piante per fare osservazioni e discutere con utenti da tutto il mondo. Per quanto strano possa sembrare, da una finestra o un balcone è possibile osservare uccelli che nidificano o piante che germogliano… E poi nessuno vi vieta di ascoltare il canto di uccelli che generalmente non si riescono ad ascoltare a causa del traffico e di altri rumori della città.

Inoltre, questo tipo di avvistamenti arriva agli occhi degli esperti presenti sull’app, che possono confermare di che specie si tratti e fornire agli utenti informazioni interessanti a riguardo.

Esplorare la natura

A questa iniziativa WWF Italia ha aggiunto altre due cose forse ancora più interessanti. La prima è quella di poter consultare una serie di eco-tips, consigli e approfondimenti volti al rendere la propria vita più sostenibile, in generale ma soprattutto in cucina.

Il rapporto tra cibo e biodiversità è stato uno degli argomenti trattati, come anche il legame tra sostenibilità, cambiamenti climatici e diffusione di epidemie (piuttosto attuale, no?). Il profilo instagram del WWF è senza dubbio il posto migliore per seguire questi piccoli consigli ecologici… ed è permesso anche porre domande e proporre temi da approfondire successivamente.

Ultima, ma non meno importante, è la possibilità di visitare virtualmente le oasi del WWF. Sulla scia dei musei che hanno messo in rete la possibilità di visitarli, il WWF ha dato l’accesso a una serie di webcam poste nelle proprie oasi, dove si può osservare la vita naturale più incontaminata possibile.

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