Dopo il breve viaggio nel tempo compiuto verso le origini dell’astronomia, ritorniamo alla nostra realtà
e consideriamo cosa si può osservare, ad occhio nudo e/o con un piccolo binocolo, in questo cielo di Novembre.
Ricordiamo che anche le costellazioni sembrano sorgere e tramontare, perciò prenderemo in maggior considerazione quelle che si affacciano di volta in volta sopra l’orizzonte.
Cominciamo dunque volgendo lo sguardo verso Ovest:
La prima cosa che sicuramente noteremo è che il «Triangolo Estivo» è ormai poco al disopra dell’orizzonte, e difatti buona parte della costellazione dell’Aquila è già sotto il limite d’osservazione, mentre ancora si vedono chiaramente sia la Lira che il Cigno, mentre più in alto, verso lo zenit, ci sono ancora Pegaso, il Delfino e i Pesci.
Giriamo a Nord e notiamo che l’Orsa Maggiore è quasi completamente visibile sopra l’orizzonte; davanti ad essa si stende la Lince, interamente sorta, mentre sopra l’Orsa Maggiore si vedono il Drago, l’Orsa Minore, la Giraffa, Cefeo e Cassiopea.
Delle costellazioni considerate fin qui abbiamo già preso in esame, in articoli precedenti a cui suggerisco ridare un’occhiata, gli oggetti mirabili osservabili col binocolo, quindi non indugeremo oltre in tal senso.
Ruotiamo ora di altri 90° a destra e osserviamo ad Est:
Si vedono chiaramente i Gemelli, Orione e il Toro ben stanziate sopra l’orizzonte; la Lepre e l’Eridano appena sorti e Il Cane Minore e l’Unicorno che fanno appena capolino. In questo settore di cielo ci sono gli oggetti più interessanti del periodo, sia quelli vedibili ad occhio nudo sia quelli osservabili solo col binocolo.
Castore e Polluce sono le stelle più brillanti dei Gemelli. Castore (αGem) è in realtà un sistema formato da sei componenti, disposte in tre differenti coppie. Le prime due, Castore A e Castore B, sono due binarie spettroscopiche del tipo stelle bianche – stelle nane, separate fra loro da 4,8 secondi d’arco. La terza coppia, Castore C o YY Geminorum, è formata da due nane rosse binarie sia spettroscopiche che ad eclissi ed è separata dalle prime due da circa 70 secondi d’arco. Polluce (βGem) è una stella gigante di colore arancione distante 33,7 anni luce dalla Terra. Ciò la rende la stella gigante a noi più vicina. Ha un raggio circa 9 volte maggiore di quello del Sole, ed è quaranta volte più luminosa, mentre la sua temperatura superficiale è inferiore di circa 1000 K (le temperature stellari si misurano in gradi Kelvin, la cui scala è sempre centigrada ma il cui zero corrisponde a -273,16°C, limite massimo che determina lo stato fondamentale della materia ed oltre il quale la materia non esiste come la conosciamo; per questo la scala Kelvin è nota anche come scala assoluta). Avendo magnitudine 1,15, essa è la stella più luminosa della costellazione, nonché la diciassettesima stella più brillante del cielo notturno.
L’asterismo noto come «I Tre Re» è un altro oggetto notevole del cielo orientale facile da riconoscere, si tratta della cintura d’Orione, la costellazione principale; Mintaka (δOri) è una stella multipla molto complessa, formata da almeno sei componenti. La principale, denominata Delta Orionis A, è un sistema triplo. La sua compagna, che ha ricevuto il nome di Delta Orionis C, è a sua volta una binaria spettroscopica (individuabile solo attraverso variazione del suo spettro luminoso registrate da uno strumento apposito detto spettroscopio). Mediante un potente telescopio è distinguibile fra le due, a 33 secondi d’arco dalla principale, una debole stella di magnitudine 14, chiamata Delta Orionis B. Nulla si sa di questo debole astro, se non la sua magnitudine e che sembra condividere lo stesso moto proprio delle compagne. Alnilam (εOri) ha una magnitudine apparente di 1,69, che ne fa la ventinovesima stella più brillante del cielo e la quarta stella in ordine di luminosità della costellazione di Orione. Si tratta di una stella supergigante blu molto calda e molto luminosa. Alnitak (ζOri) è in realtà un sistema stellare, formato da tre componenti. Ha una magnitudine apparente di 1,74, che ne fa la trentesima stella più brillante del cielo e la quinta in ordine di luminosità della costellazione. La stella principale del sistema è una supergigante blu di classe O, molto calda e molto luminosa che risulta essere in realtà una binaria spettroscopica con una stella di pari classe, mentre l’altra compagna è una gigante blu di classe B.
Sopra la cintura ci sono Betelgeuse (αOri), che è una supergigante rossa di notevoli dimensioni; se infatti fosse messa al posto del Sole, i suoi strati più esterni ingloberebbero l’orbita del pianeta Giove;[1] ed è uno dei vertici dell’asterismo del «Triangolo Invernale» assieme a Sirio (αCMa) del Cane Maggiore e Procione (αCMi) del Cane Minore; Bellatrix (γOri) che è una gigante azzurra, e Heka o Meissa (λOri) che è una stella binaria le cui componenti sono una supergigante blu di classe O e una gigante blu di classe B.
Sotto la cintura troviamo Rigel (βOri), il cui nome è una contrazione dell’arabo Rijl jawza al-yusra, che significa «il piede sinistro di Colui che è Centrale», che è la settima più luminosa del cielo, con una magnitudine apparente di 0,13. Sebbene la stella abbia la lettera greca β, è in realtà la stella più luminosa della costellazione, più luminosa anche di Betelgeuse, cui è stata assegnata la lettera α. Rigel è una supergigante blu molto luminosa situata a una distanza di circa 860 a.l. dal sistema solare. Rigel non è in realtà una stella singola, ma un sistema stellare. Intorno alla stella principale, che è stata fin qui descritta e che è denominata Rigel A, orbitano due (o forse più) stelle chiamate Rigel B e Rigel C, che hanno classe spettrale B e hanno una temperatura superficiale di poco superiore ai 10 000 K; e Saiph (κOri) che è la sesta stella più luminosa della costellazione di Orione. Il suo nome proprio, datole per errore, è una contrazione dell’arabo saif al jabbar, che significa «la spada del gigante». Se avete un binocolo puntatelo in prossimità della punta del piede di Castore e potrete ammirare M35 (noto anche come NGC2168) è un brillante ammasso aperto che misura apparentemente una trentina di primi d’arco e contiene circa 200 componenti. Spostando il campo visivo poco più a Sud, appena sotto il cinturone di Orione notiamo, nella spada del cacciatore, l’ oggetto noto come Nebulosa di Orione (M42 o NGC1976); una delle nebulose diffuse più brillanti del cielo notturno. Chiaramente riconoscibile ad occhio nudo come un oggetto di natura non stellare, contiene al suo interno un ammasso aperto molto giovane, noto come «Trapezio».
Spostiamo ora l’osservazione verso Sud.
Appena sopra l’orizzonte si vede la Fenice; sopra questa si vedono la Fornace, in prossimità dell’Eridano, lo Scultore e il Pesce Australe poco più ad Ovest; salendo con lo sguardo incontriamo la Balena, proprio davanti a noi, e l’Acquario poco più a occidente; mentre in fine, vicino allo zenit, si stagliano Pegaso, Andromeda, i Pesci, il Triangolo e l’Ariete. Anche in questo caso si rimanda ad articoli precedenti per gli oggetti DSO (dall’inglese Deep Sky Objects, oggetti del profondo cielo) in esse visibili.
Questo è quanto di interessante si può osservare a Novembre muniti al più di semplici strumenti. Dato che il meteo sembra essere accondiscendente si possono sfruttare queste notti serene per uscire ed osservare il cielo, dunque perché farsi sfuggire una tale occasione?
Buona osservazione, dunque, e arrivederci al prossimo articolo!
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