Mark Hamill non è certamente tipo da tirarsi indietro quando c’è da dire la propria. Proprio in merito alla recente decisione da parte di Facebook, di non voler limitare le “ads” in uso dalle varie bandiere politiche per le prossime campagne elettorali, ha destato una certa ira nel noto maestro Jedi.
Infatti, pare che sia proprio un gesto di protesta, quello che lo ha portato ad abbandonare (e di conseguenza cancellare) il suo account di Facebook. Ciò che Hamill accusa è ovviamente la politica pubblicitaria della celebre azienda blu.
La decisione di Mark Hamill
In un Tweet di qualche giorno fa (Domenica per l’esattezza), Mark Hamill si è spiegato con un:
So che questo gesto risulterà a molti un gran “chi se ne frega”. Ma di sicuro, dormirò meglio la notte.
Il post ha ricevuto 180 mila “Mi Piace” ed è stato ri-tweettato più di 20 mila, già solo nei minuti successivi alla pubblicazione.
Sono così contrariato che Mark Zuckerberg tenga conto più del profitto che della veracità, che ho deciso di eliminare il mio account di Facebook.
“#PatriotismOverProfits”, ha poi aggiunto, riferendosi a un pezzo del New York Times sulla decisione di Facebook di non voler limitare il targeting politico degli annunci.
Ma questo non basta a saziare la fame di flame di quanti hanno contestato la scelta dell’attore. Hamill, infatti, aveva originariamente incluso un emoji della bandiera malese. Ovviamente, si tratta di un errore, dato che si somiglia molto con quella statunitense.
Tuttavia, l’artista è solo l’ultima delle celebrità che hanno condannato le azioni di Facebook. Sacha Baron Cohen, a novembre, aveva scritto un editoriale per il The Washington Post, sull’inefficacia delle regolamentazioni dei social media in ambito di diffusione dei contenuti.
Questo non significa che i politici abbiano luce verde nell’affermare qualsiasi cosa gli passi per la testa senza conseguenze. Inneggio all’odio, messaggi intimidatori e risorse pericolose saranno comunque bloccate.
Al contrario, non c’è modo di controllare se determinati annunci siano fuorvianti o meno e di conseguenza, c’è via libera per la condivisione di fake news, contenuti manipolati e via dicendo.
Insomma, si preannuncia una situazione analoga a quella che ha visto l’ascesa di Trump alla Casa Bianca, un momento di forte destabilizzazione politica-culturale per gli USA in cui solo poche voci, hanno il coraggio e forse la credibilità, di poter intervenire. Quella di Mark Hamill è sicuramente tra queste e merita tutta la nostra attenzione.
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.