Maschera per respirare sott’acqua: molto di bello, poco di vero

Avete presente quando, nei film di spionaggio o di fantascienza vedete il personaggio di turno approcciare un sottomarino o qualsiasi altra location situata a pelo del mare indossando una piccola maschera per respirare sott’acqua che sembra coprire praticamente solo la bocca? 

Sarebbe bello poter avere al proprio servizio uno strumento del genere, una sorta di branchia artificiale in grado di filtrare l’ossigeno presente nel mare per permettere all’uomo di respirare.

Ed è proprio questa l’idea alla base di Triton, una mascherina con branchie artificiali presentata su IndieGoGo dall’imprenditore coreano Jeabyun Yeon. 

Molto di bello, poco di vero nella maschera per respirare sott’acqua

Una maschera per respirare sott’acqua ad una massima profondità di 5 metri, per un tempo massimo di 45 minuti, senza immettere ossigeno esterno. C’è poco da dire, sarebbe stato un grande passo riuscire a permettere questo senza bisogno di portare ossigeno dall’esterno.

Sarebbe stato addirittura troppo: infatti il web non ha perso tempo a far notare con dovizia di particolari che uno strumento di quella piccola dimensione non avrebbe potuto filtrare i 300 litri d’acqua al minuto necessari per ottenere abbastanza ossigeno da sostenere un essere umano a riposo… figurarsi mentre nuota. 

Il risultato? La campagna, che grazie ad una presentazione estremamente accattivante ed alla proposta di vari modelli (tra cui una Black Ops Limited Edition che avrà certo fatto gola agli amanti dei videogiochi sparatutto) aveva ottenuto oltre 800mila dollari, è stata eliminata e successivamente riproposta con alcune dovute precisazioni. 

Truffa o svista? 

Cosa è cambiato, in breve? I creatori hanno assicurato che il loro sistema di filtraggio funziona eccome… Solo che è accompagnato da un paio di bombole di ossigeno liquido, inserite in quei due simpatici cilindretti che stanno ai lati del boccaglio centrale. 

Un dettaglio precedentemente omesso che cambia notevolmente le carte in tavola: respirare totalmente sott’acqua è una cosa, portarsi una grossa parte dell’ossigeno necessario da fuori, beh, è completamente un’altra. 

Che sia stata una svista? Certamente non possiamo saperlo, ma il dubbio che Triton fosse una mezza truffa non ce lo possiamo togliere. E purtroppo dobbiamo riconoscere la crudele verità: forse un giorno la tecnologia lo permetterà, ma una maschera per respirare sott’acqua come quella in cui Yeon ci ha fatto sperare per un breve tempo non è ancora possibile. 

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