Le Meduse: conoscerle per imparare a rispettarle

Sono tra gli animali più odiati dell'estate, eppure queste creature affascinanti hanno molte cose da insegnarci.

La medusa, creatura misteriosa e leggiadra, da sempre affascina e incuriosisce l’uomo, che ha tentato di carpirne i segreti, riuscendoci solo in parte. Eppure, la maggior parte della persone continua ad essere impaurito, a volte anche disgustato da questo animale. Un odio ingiustificato che spesso deriva da una scarsa conoscenza e una scarsa volontà di conoscere appieno le meduse, che sono animali potenzialmente innocui e con pochissimo interesse verso l’uomo.

Le meduse sono animali planctonici, ovvero organismi che vagabondano per i mari lasciandosi trasportare dalle correnti, senza poter controllare del tutto i loro movimenti. Sono costituite al 98% di acqua, e cominciano il loro ciclo vitale come polipi, attaccandosi al fondale marino.

La struttura di questa creatura è estremamente interessante: i loro tentacoli, che servono quasi esclusivamente per la predazione, sono costituiti da cellule dette cnidociti, che quando vengono sfiorate rilasciano filamenti urticanti costituiti in prevalenza da neurotossine.

Il loro movimento è unico in tutte le specie animali, essendo regolato da una serie di muscoli che si espandono e si contraggono generando una sorta di “vortice” che le spinge in avanti. Quando il muscolo arretra e si rilassa, viene creato un altro “vortice di arresto”, senza la necessità di consumare energia extra. Un ciclo continuo, efficiente e perfetto.

Le meduse sono animali piuttosto misteriosi: si pensa che siano sulla Terra da almeno 600 milioni di anni, e il loro organismo non si è mai realmente evoluto. Sarebbero quindi creature perfette, in grado di resistere e adattarsi a qualsiasi condizione, e di sopravvivere praticamente in qualsiasi ambiente.

Dal momento che sono composte quasi esclusivamente d’acqua, è difficile trovarne fossili che possano aiutarci nel comprendere la loro vera storia; tutto quello che sappiamo è che le meduse sono potenzialmente l’organismo ideale.

Addirittura, a corroborare questa teoria, esiste un tipo di medusa, la Turritopsis Nutricola, che sarebbe immortale: sottoposta a particolari condizioni ambientali, il suo corpo sarebbe in grado di rigenerarsi all’infinito, e il suo ciclo vitale non si arresterebbe mai.

Le meduse sono anche utili per l’ecosistema: contribuiscono infatti a mantenere il mare pulito e a mangiare il plancton e i piccoli organismi che lo infestano. Inoltre, le meduse costituiscono una fonte di cibo primaria per molti altri animali, come le tartarughe marine.

Da cosa deriva, dunque, l’astio che l’uomo prova per la medusa? Principalmente, dal fatto che le meduse siano in grado di pungere. Precisiamo: nessuna medusa andrà mai ad attaccare spontaneamente un essere umano. Il contatto con i tentacoli urticanti è esclusivamente accidentale, almeno da parte dell’animale, e le meduse non sono assolutamente in grado di spostarsi così velocemente da impedire all’uomo di allontanarsi.

Essere punti da una medusa è fastidioso, e può essere piuttosto doloroso, ma ricordiamoci che ogni volta che entriamo in mare, invadiamo un ecosistema che non ci appartiene affatto, e che per queste creature rappresenta casa loro.

Nel Mediterraneo non esistono meduse in grado di infliggere ferite mortali. Esistono specie di meduse velenose, ma le loro punture sono trattabili facilmente e non provocano alcun effetto collaterale, se non un po’ di rossore e un dolore che passerà nel giro di qualche minuto.

Per evitare questi inconvenienti, basta avvisare gli altri bagnanti della presenza delle meduse, e lasciare che siano loro stesse ad allontanarsi: gli sciami di meduse difficilmente sostano per un lungo periodo di tempo vicino alla battigia.

La crudeltà verso le meduse non è solo completamente ingiustificata, ma è anche sanzionabile penalmente: l’articolo 544 ter del Codice Penale si esprime chiaramente contro ogni forma di violenza e maltrattamento verso gli animali, e causare sofferenze inutili e la morte di queste creature può costare dai 5 ai 30 mila euro, e addirittura prevedere una reclusione dai 3 ai 18 mesi in carcere.

Portare le meduse fuori dall’acqua e lasciare che muoiano bruciate sotto al sole, dunque, è un gesto vigliacco, inutile e meschino. Ricordiamoci che prima di noi e delle nostre ferie vengono sempre il rispetto per tutta la fauna e la flora marine, e questo vale anche per le meduse, creature che come tutte non hanno altro desiderio se non vivere la loro vita in pace, nel loro ambiente naturale, e che chiedono da noi umani solo qualche attenzione in più e un po’ di meritato rispetto.

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Necronomidoll

Divoratrice compulsiva di libri, scrittrice in erba, maladaptive daydreamer. Il Culto Vive.
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