Una donna inglese twitta sconvolta sulla presenza di souvenir e merchandising nazi-fascista in una località turistica italiana.
Wtf! Just arrived in Italy on holiday and I knew fascism was on the rise here but still shocked to see these in the local supermarket pic.twitter.com/uLVkOmUJsC
— Angela Thompson #FBPE. #FBPA. #FBPPR (@angethomptutor) July 29, 2019
In questo piccolo supermercato di Lido di Jesolo, tra generi alimentari di ogni tipo spicca una specialità: il vino di Hitler. Le mille etichette ritraggono il dittatore in qualsiasi rappresentazione e con qualsiasi slogan della gioventù hitleriana. Ma ovviamente non possono mancare tazze e set di bicchieri coordinati. Tra queste bottiglie si trovano anche le specialità dell’alleato Mussolini con altrettanti slogan fascisti e simboli del ventennio.
Ma come mai sono messe in vendita questi articoli dal pessimo gusto e nessuno sembra esserne minimamente interessato?
Il titolare dell’attività è stato intervistato per Repubblica e afferma:
“E’ solo business. Non capisco chi si indigna e sono contro i falsi moralismi. Io voto M5S, non sono né fascista né nazista. Ma se la gente le compra – e di queste bottiglie ne comprano tante – io continuo a venderle. […] Io le bottiglie le vendo da trent’anni, nessuno mi ha mai vietato di farlo. Cosa è cambiato? Che adesso ne vendo molte di più: 1500 a stagione. […] Gli unici che si lamentano sono i tedeschi, eppure Hitler l’hanno messo su loro.[…] Guardi, qui comprano turisti di ogni provenienza: italiani, inglesi, francesi, austriaci. Se le aziende che imbottigliano vendono 150mila bottiglie l’anno vuol dire che c’è un bel mercato”.
Il motivo principale sembra quindi essere quello delle vendite e dei ricavi, senza però essere apparentemente mossi da un’etica o dal senso del cattivo gusto. Il mercato a cui fa riferimento il commerciante è illegale all’estero e il commercio dei “vini della storia” muove in Italia quasi 400mila euro l’anno.
Le autorità con “le mani legate” sul merchandise nazi-fascista
Per quanto riguarda l’opinione delle autorità, il sindaco Andrea Gnassi, dichiara al Times of Israel, di avere le mani legate dalla legislatura. Infatti in Italia sono attive alcune leggi come la legge Scelba del 1952 e la legge Mancino del 1993, che puniscono la propaganda e l’esaltazione di esponenti, fatti o modelli del fascismo. Recentemente, si è parlato di leggi contro l’apologia del fascismo con il disegno di legge del deputato PD Fiano, ma non è stata approvata per via dello scioglimento delle Camere.
E il caso dei negozi per turisti che mettono in vendita accessori che richiamano al fascismo non sono però presenti solo nel Bel Paese, ma anche in Bulgaria o nella stessa Londra, in cui è stato chiuso un negozio che vendeva magliette con la figura del dittatore tedesco.
Ma per combattere queste idee dobbiamo sempre ricordare di trattarle con ironia, proprio come raccontava Amos Oz in Contro il fanatismo. E’ indispensabile conoscere gli orrori per evitarli e non prendere sul serio chi ritiene giusto qualcosa di anti umano come le ideologie che vogliono prevaricare le libertà degli altri. In breve dovremmo ricordare quasi sempre l’iconica scena dei Blues Brothers e ridere di chi non riesce a capire quanto siano anacronistiche certe idee.
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