Tra i big tech globali c’è una grande migrazione verso l’intelligenza artificiale, e tra questi troviamo anche Microsoft. Il settore coinvolto in questo caso è Microsoft News; la sezione che si occupa di consigliare articoli personalizzati nelle sezioni del browser Edge o nel sistema di ricerca Bing.
A portare avanti il lavoro fin ora sono stati oltre 800 editor che lavorano oltre 50 sedi in tutto il mondo. Ma l’AI, già utilizzata per supportare i suoi giornalisti umani, è stata decisiva per oltre 50 licenziamenti.
Anche se molti inizialmente avevano legato questa vicenda ad un momento di crisi legato alla crisi globale attuale, un portavoce del gigante americano ha dichiarato:
Come tutte le aziende, valutiamo la nostra attività su base regolare. Ciò può comportare un aumento degli investimenti in alcuni luoghi e, di volta in volta, la reimplementazione in altri. Queste decisioni non sono il risultato dell’attuale pandemia.
Gli editor robot di Microsoft, non del tutto una news
Le news saranno quindi curate da “algoritmi capaci di riconoscere le notizie di tendenza di diversi partner editoriali e ottimizzarne il contenuto, riscrivendo i titoli o aggiungendo file media a corredo del testo“.
Ma alcuni di questi algoritmi sono già in utilizzo da molto tempo. Tramite i modelli di sistemi esperto collegati alle news e alle ottimizzazioni necessarie per rendere più effettive le notizie si è basata la fortuna di MSN. Ma finora la supervisione umana è stata necessaria per ottenere dei risultati ottimali.
Come detto sul Business Insider da alcuni ex dipendenti, la maggior parte dei lettori potrebbe non notare alcuna differenza in un sito di notizie selezionate tramite l’intelligenza artificiale. Ma in molti hanno espresso vari dubbi su quanto questi algoritmi potranno aggiungere alle competenze di un editor umano in grado di cogliere più sfumature ed eventualmente certificare una notizia non molto attendibile.
Ora possiamo solo restare a guardare ai sistemi di raccomandazione di Microsoft e se verranno migliorati in modo tale da sopravvivere alle sfide dell’informazione contemporanea.
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