Miss Brodie è una donna energica e pimpante, insegnante presso la scuola Marcia Blaine. E’ anomala e rivoluzionaria nel suo metodo d’insegnamento, anacronistico rispetto alla Scozia del 1930. Ciò, oltre alla sua spiccata personalità, le attira naturalmente le antipatie delle altre insegnanti e della direttrice della scuola. Stessa sorte della loro mentore subiscono le sue seguaci: il gruppo delle allieve della rivoluzionaria donna è il più odiato (e invidiato) della scuola. L’antidoto a tutto questo è un poderoso spirito di corpo che Miss Brodie instilla in ognuna di loro. E non le è difficile, vista la giovane età di ognuna di loro. Ma quello che Miss Brodie non considera, confidente com’è in sè stessa, nel suo metodo e nella sua influenza sulle ragazze, è l’effetto dirompente della crescita su ognuna di esse, che potrebbe portarle a dividersi.
“Gli anni fulgenti di Miss Brodie” è un libro facilmente leggibile e che con il suo stile leggero ed accattivante è in grado di catturarti e di portarti in quel mondo fatto di “una pagina ancora” che ti fa stare sveglio fino alle quattro di mattina. Con una seggia ed equlibrata alternanza di vivide scene tipicamente scozzesi, dialoghi ed introspezioni, non si ha il tempo di trovarsi tediati ad aspettare che la tal descrizione o la tal discussione finiscano. I personaggi peculiari sono descritti in profondità con la maestria di poche pennellate ben assestate e la scelta accurata del lessico non fa che da contorno di uno splendido affresco: una composizione di persone, ognuna con i suoi pensieri, la sua personalità, i suoi umori ed i suoi comportamenti. Una varietà multiforme e diversificata di personaggi che affascina anche nell’esplorazione delle dinamiche che si creano fra di loro.
“Gli anni fulgenti di Miss Brodie” è un romanzo del tutto inglese: nel tema, nelle ambientazioni, nel dialogo. Pur essendo un’opera di fantasia non ci si può fare a meno di chiedere se i personaggi , soprattutto quello di Miss Brodie, non siano stati ripresi da persone reali. La loro caratterizzazione è infatti singolarmente originale pur nella ripresa di tratti di peronalità classici: l’invidiosa, la stupida, la manipolatrice, la meschina etc.
Ciò che permette di far scorrere velocemente le pagine è un insieme di temi sapientemente mescolati: adolescenza, maturità, amore, mistero. Essi sanno intrattenere, intrigare e tenere sulle spine sino allo scioglimento finale. E’ portentoso il dialogo che, pur mantenendo un perfetto stile inglese, fa trasparire pensieri e intenzioni dei personaggi, nonchè i loro rapporti reciproci. Questa vena descrittiva ma sottilmente psicologica è una chiave molto interessante e poco ovvia e “didattica” per illustrare momento per momento il dipanarsi degli eventi e l’arco dei personaggi.
Il tema portante del libro è il tempo che passa: Miss Brodie è un essere portentoso ma è destinato a declinare a causa dell’inarrestabile progredire del tempo. Le dolescenti che crescono e maturano escono progressivamente dallo stpore e dalla venerazione verso il loro modello di vita e cominciano a ragionare e decidere per loro stesse ed a loro personale beneficio. Allo stesso tempo riconoscono in una incanutente Miss Brodie quello che è: una semplice donna con una grossa personalità ma con dei difetti. Il percorso edipico delle prime fa da ago della bilancia fra la prima parte del romanzo e la seconda.
La prima presenta Miss Brodie in modo quasi univocamente positivo, anche se descrive e non omette difetti che diverranno successivamente la chiave della disfatta della eroina col cappello a falde larghe.
La seconda ce la presenta come una donna vivace ma rigida nelle sue idee. Una donna avviata verso un’adolescenza emotiva ed intellettuale indotta dalla senilità, con l’illusione (presto infranta) di poter perpetuare all’infinito il gioco del sottile controllo delle sue allieve; un delitto perpetrato attraverso il fascino indotto dal suo carisma.
Ma non è l’unica adolescenza tardiva che Miss Brodie vive. L’estremo codice morale e la rigidità delle proprie convinzioni, che si riflette sulla sua fede politica, non è altro che una autoimposta barriera ad un mondo di emozioni che, facendo parte dell’essere umano, risulta infine inarrestabile.
Chi legge questo libro non deve aspettarsi niente di particolarmente movimentato: la trama è piuttosto statica e si muove ad una velocità media bassa, senza una particolare numerosità di ambientazioni. Tuttavia risulta evidente come l’ambiente non sia altro che un palcoscenico che possa creare situazioni tali da mettere in luci diverse il focus del libro: le personalità di ogni “attore”.
“Gli anni fulgenti di Miss Brodie” non può che suscitare una riflessione sugli stadi della vita e su come viverli appieno, nel momento giusto e con il massimo della consapevolezza possibile per quella età anagrafica, sia un passaggio fondamentale per favorire una crescita completa e più complessa e sfaccettata. Non ci possiamo illudere che i condizionamenti altrui e la nostra natura ci siano indifferenti; essi ci precluderanno inevitabilmente alcune porte per aprircene altre. Tuttavia ciò non ci impedisce di usare i remi per dirigere la nostra canoa lungo le rapide di un fiume della nostra vita del quale difficilmente potremo mai cambiare il corso.
Il finale racchiude l’essenza di questo romanzo agrodolce: è la fine di Miss Brodie, per mano di qualcuno di vicino a lei. E’ l’inevitabile ciclo di vita che avvicenda le persone. Ma nonostante i suoi difetti Miss Brodie era davvero importante: una donna memorabile la cui sconfitta non da soddisfazione ma pentimento e amarezza. Una donna fuori dal comune il cui passaggio non può non lasciare un segno: una parte dell’essere di queste ragazze ed una memoria di grandezza che non svanirà.
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