Missione compiuta! La NASA raccoglie un campione dall’asteroide Bennu

La missione OSIRIS-REx della NASA, lanciata nel 2016, ha segnato (https://blogs.nasa.gov/osiris-rex/) un momento storico nella ricerca spaziale, riuscendo a raccogliere diversi centinaia di grammi di materiale da un asteroide, Bennu. Questo materiale potrebbe offrire spunti cruciali per comprendere le fasi iniziali del sistema solare e gettare luce sull’origine della vita sulla Terra. Ma quanto tempo ci vorrà? Decenni, a detta dell’agenzia spaziale stessa.

La missione OSIRIS-REx e il ritorno del campione

La capsula ha portato a termine un incredibile viaggio di 1,2 miliardi di miglia attraverso lo spazio interstellare. Questo viaggio ha visto la capsula rientrare nell’atmosfera terrestre a una velocità di circa 27.000 miglia orarie, un’impresa che ha richiesto una precisione e un controllo straordinari da parte del team di missione.

La missione ha presentato numerose sfide, richiedendo una precisione estrema durante ogni fase. Il rendezvous con l’asteroide Bennu e la successiva raccolta del campione nel 2020 sono stati momenti critici, durante i quali ogni dettaglio contava. La manovra di raccolta del campione ha richiesto un coordinamento impeccabile e una tecnologia avanzata per assicurare il successo dell’operazione.

La live della NASA e l’arrivo della capsula sulla Terra

Dopo il suo rientro, la capsula è atterrata nel Utah Test and Training Range, un’area designata per tali operazioni. Qui, team specializzati hanno recuperato la capsula e hanno iniziato il delicato processo di trasporto del campione in un laboratorio pulito temporaneo. Questo passaggio è essenziale per evitare qualsiasi contaminazione del prezioso carico raccolto da Bennu.

Una volta nel laboratorio, il campione è stato sottoposto a un primo disassemblaggio e analisi. Gli scienziati hanno lavorato con estrema cura per esaminare il materiale raccolto, cercando di comprendere la composizione e le proprietà del campione. Questa fase iniziale di analisi è fondamentale per preparare il terreno per studi più approfonditi e per comprendere meglio la natura e l’origine degli asteroidi come Bennu.

Tutto bello, ma OSIRIS-REx non è la prima

La missione OSIRIS-REx della NASA, sebbene abbia raggiunto risultati significativi, non è stata la pioniera nell’esplorazione e nella raccolta di campioni da asteroidi. Precedentemente, l’agenzia spaziale giapponese JAXA ha condotto con successo missioni analoghe attraverso i programmi Hayabusa e Hayabusa 2.

La missione originale Hayabusa, lanciata nel 2003, ha raggiunto l’asteroide Itokawa nel 2005, raccogliendo campioni che sono stati successivamente restituiti sulla Terra nel 2010. Hayabusa 2, il successore di Hayabusa, è stato lanciato nel 2014 e ha raggiunto l’asteroide Ryugu nel 2018. Dopo aver raccolto i campioni, Hayabusa 2 li ha riportati sulla Terra nel 2020.

Ovviamente, le missioni Hayabusa e OSIRIS-REx non sono in competizione tra loro; al contrario, sono considerate complementari. Ogni missione ha esplorato asteroidi con caratteristiche diverse e ha impiegato tecniche diverse per la raccolta dei campioni. Questa diversità di approcci e obiettivi permette agli scienziati di ottenere una visione più ampia e variegata degli asteroidi e delle loro proprietà. Oltre al fatto che dimostra che lo spazio e tutte le scoperte non sono “di uno” o “dell’altro” ma della scienza.

Perché il campione di Bennu è importantissimo

Gli scienziati mostrano un interesse particolare per la chimica molecolare organica che può essere tracciata e studiata. Questo campo di studio si focalizza su molecole contenenti carbonio, elemento fondamentale per la vita come la conosciamo, e può rivelare informazioni preziose sulle condizioni che hanno permesso l’origine della vita.

L’analisi dei campioni di asteroidi è fondamentale per avanzare in questo campo di ricerca. Questi campioni possono contenere molecole organiche antiche e inalterate, che possono aiutare gli scienziati a comprendere se gli elementi essenziali per la vita, come gli aminoacidi e gli acidi nucleici, si siano formati in antichi corpi asteroidali. Queste molecole potrebbero aver raggiunto la Terra attraverso impatti asteroidali, contribuendo così alla nascita della vita sul nostro pianeta.

capsula per lo studio del campione dell'asteroide Bennu
La capsula per lo studio del campione dell’asteroide Bennu

La teoria che suggerisce che i composti organici siano stati trasportati sulla Terra dagli asteroidi è supportata da diversi studi e ricerche. Questa teoria, nota anche come esobiogenesi, propone che la vita o i composti chimici necessari per la vita possano avere origine al di fuori della Terra e siano stati poi portati qui attraverso gli asteroidi o comete.

Se confermata, la presenza di composti organici in campioni di asteroidi potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dell’origine della vita. Potrebbe fornire risposte su come le molecole organiche si sono assemblate per formare strutture più complesse, portando eventualmente alla formazione di organismi viventi. Inoltre, la conferma della teoria dell’esobiogenesi potrebbe implicare (o meglio confermare) che la vita potrebbe esistere altrove nell’universo, dato che gli asteroidi e le comete sono presenti in tutto il sistema solare e oltre.

Cosa succede dopo Bennu e la missione OSIRIS-REx

Dopo il successo della missione con l’asteroide Bennu, la sonda OSIRIS-REx è pronta a intraprendere una nuova avventura scientifica denominata OSIRIS-APEX. Questa nuova missione ha come obiettivo principale lo studio dell’asteroide Apophis, un corpo celeste che ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica internazionale a causa della sua traiettoria, che lo vedrà avvicinarsi significativamente alla Terra nei prossimi anni.

Apophis è noto per essere uno degli asteroidi potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta. Le sue future traiettorie lo porteranno a passare vicino alla Terra, offrendo agli scienziati un’opportunità unica di osservare da vicino un asteroide di queste dimensioni.

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Gianluca Cobucci

"Se c’è in giro una cosa più importante del mio IO, dimmelo che le sparo subito"
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