NASA: 8 milioni di dollari per progetti di esplorazione spaziale

Sebbene il semplice passaggio dalla Terra alla Stazione Spaziale Internazionale sia già di per sé un compito abbastanza arduo, sembra importante che l’umanità consideri possibilità sempre più ambiziose per l’esplorazione spaziale. La NASA lo sa, naturalmente, motivo per cui sta finanziando diversi nuovi progetti di ricerca che offrano prospettive inusuali dello spazio all’umanità.

In un recente annuncio, la NASA ha delineato il finanziamento di due ‘concepts tecnologici in fase iniziale, così come diversi altri previsti per il futuro. L’agenzia spaziale, tramite il NASA Institute for Advanced Concepts, sta infatti finanziando ‘ulteriori studi’ di 13 progetti, con sovvenzioni che ammontano a ben 8 milioni di dollari in totale.

La creatività è la chiave per la futura esplorazione spaziale e la promozione di idee rivoluzionarie che oggi possono sembrare stravaganti, ci preparerà per nuove missioni e nuovi approcci di esplorazione nei prossimi decenni’, ha detto Jim Reuter, amministratore associato di Space Technology Mission Directorate (STMD) della NASA.

Saptarshi Bandyopadhyay, un tecnologo di robotica della NASA, ad esempio, ha ottenuto 500.000$ per esplorare la possibilità di mettere un radiotelescopio all’interno di un cratere sul lato oscuro della Luna. In questa fase, Bandyopadhyay spera di progettare robot da arrampicata in grado di schierare un grande riflettore parabolico, il quale sarebbe un elemento chiave per un futuro telescopio lunare.

Lynn Rothschild, una scienziata dell’Ames Research Center della NASA, riceverà a sua volta 500.000$ per esplorare metodi per la crescita di strutture, forse per futuri habitat spaziali, a partire dai funghi. Nel video la NASA descrive come la parte ramificata di un fungo (il micelio) può essere utilizzata per creare mattoni ultra resistenti, mattoni che possono crescere, ripararsi e apparentemente creare eleganti edifici marziani.

Gli altri progetti che la NASA sta finanziando sono proprio come i due sopra descritti. Jeffrey Balcerski dell’Ohio Aerospace Institute, ad esempio, progetta di inviare su Venere uno sciame di piccoli veicoli spaziali ed Artur Davoyan, un assistente professore all’UCLA, sta progettando di sviluppare vele solari che potrebbero aiutare i CubeSats, i mini satelliti di forma cubica, ad esplorare lo spazio interstellare.

Insomma, lo spazio sembra sempre più vicino, per quanto immenso e sconosciuto possa ancora sembrare a noi comuni terrestri.

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