Pensavate che il nostro cervello smettesse di svilupparsi una volta raggiunta l’età adulta? In realtà, recenti scoperte scientifiche hanno rivelato che il nostro cervello ha un asso nella manica: la capacità di generare nuovi neuroni anche in età avanzata, un processo noto come neurogenesi. Assurdo, considerando che abbiamo sempre pensato che questi, al contrario, vanno a morire piuttosto che a nascere.
Neurogenesi negli adulti: nuova speranza per migliorare la memoria e combattere le malattie neurologiche
Un po’ come questo animale che non muore mai a livello cerebrale, anche l’uomo riesce a creare nuovi neuroni. Questi, sono in gran parte già presenti alla nascita tuttavia, alcune aree del cervello continuano a crearne in età adulta.
Certo, la produzione di nuove cellule nervose rallenta significativamente rispetto all’infanzia e all’adolescenza, ma non si ferma mai completamente. E questo potrebbe avere implicazioni straordinarie per il nostro apprendimento e la nostra salute mentale.
Recentemente, un gruppo di ricercatori ha fatto una scoperta sorprendente, studiando pazienti con epilessia resistente ai farmaci. Hanno osservato che la quantità di nuovi neuroni generati nel cervello adulto è collegata alla capacità di apprendimento verbale, cioè imparare ascoltando gli altri.
Fonte: https://www.livescience.com/health/neuroscience/youre-born-with-most-of-your-neurons-but-the-brain-makes-some-mysterious-new-ones-in-adulthood
Questo risultato è stato inaspettato. Nei topi, ad esempio, i nuovi neuroni sono noti per il loro ruolo nell’apprendimento spaziale, ma negli esseri umani sembra che siano più importanti per le abilità verbali.
Studi precedenti hanno mostrato che persone con Alzheimer o epilessia producono meno nuovi neuroni rispetto a chi non soffre di queste condizioni. Sebbene non sia chiaro se questo contribuisca direttamente ai problemi cognitivi, il legame tra neurogenesi e apprendimento verbale potrebbe essere una chiave per nuove terapie.
Con l’invecchiamento, il declino cognitivo rappresenta una sfida crescente per i sistemi sanitari di tutto il mondo. La possibilità di stimolare in maniera mirata la neurogenesi per migliorare l’apprendimento verbale e la memoria offre una prospettiva promettente.
Potrebbe interessarti: Usiamo davvero solo il 10% del nostro cervello? Scopriamo la verità
I trattamenti attuali per l’epilessia si concentrano principalmente sulla riduzione delle crisi, ma affrontano poco il declino cognitivo. Per colmare questa lacuna, i ricercatori hanno avviato una sperimentazione clinica innovativa che combina esercizio aerobico e stimolazione del processo di formazione di nuove cellule nervose.
Nella fase iniziale dello studio, due pazienti hanno completato il programma in sicurezza, e altri otto saranno presto coinvolti. Sebbene sia ancora presto per trarre conclusioni definitive, questa ricerca potrebbe gettare le basi per trattamenti futuri capaci di migliorare non solo le funzioni cognitive, ma anche la qualità complessiva della vita dei pazienti.