I droidi sono una delle “forme di vita” più diffuse nella “galassia lontana lontana” di STAR WARS.
Non ne mancano di certo anche nell’ultimo film della saga, quel “Risveglio della Forza” tanto atteso quanto discusso che ha si diviso i vecchi fans ma che, indubbiamente, ne ha conquistati di nuovi.
Ancora una volta tra i droidi del film tornano gli amatissimi C1-P8 (scusate ma non riesco a chiamarlo R2-D2, èpiù forte di me) e il luccicante C-3PO, ma… Aspettate un momento… Cosa vedono i miei occhi?
ATTENZIONE, quello che segue è uno spoiler sui droidi di STAR WARS, se non avete visto il film potete smettere di leggere, altrimenti siete avvisati!
Dicevamo? A si, Giusto!
Il nostro amato e dorato C-3PO ha un braccio (il sinistro, per la precisione) di colore rosso.
Perché? Come? Quando?
È solo un vezzo estetico? Una colorazione di prova? Un upgrade? Una riparazione non finita dal carrozziere? Una passata di minio? Un danno da combattimento? Una clamorosa svista del regista?
Naturalmente nel film nessuno sembra accorgersi di questo vistoso arto rosso… Naturalmente “loro” sanno già perché, come e quando è successo… Naturalmente “loro” si guardano bene dal dirlo a “noi”… Maledetti…
ATTENZIONE, quello che segue è lo spoiler sul perché C-3PO ha un braccio rosso, siete avvisati!
La spiegazione, in perfetto stile “vendiamo tutto il vendibile sfruttando la cieca passione dei fans” (oltretutto in astinenza) la possiamo trovare in un fumetto.
Il fumetto in questione si intitola “Star Wars: C-3PO #1” del quale riporto brevemente la trama:
un gruppo di droidi che, insieme ai soldati della Resistenza ha preso prigioniero Omri, un droide appartenente al famigerato (e sconosciuto fino all’arrivo del nuovo film) Primo Ordine, in possesso di informazioni utili alla Resistenza.
Durante il trasporto verso la base ribelle, l’astronave precipita e tutto l’equipaggio, droidi compresi, muore (se morire è il termine adatto a dei droidi).
Si salvano slo C-3PO e Omri (dai, chi se lo sarebbe aspettato!) che mentre cercano di “sopravvivere” devono anche resistere a un attacco improvviso (se volete sapere da chi non vi resta che leggere il fumetto…). Durante quella battaglia C-3PO perde il suo braccio sinistro.
Alla fine di una serie di peripezie e di un lungo viaggio, in cui i due droidi si scoprono QUASI simili e QUASI amici, Omri, per far ripartire un radiofaro di emergenza, sacrifica se stesso salvando C-3PO e finendo sotto a una pioggia acida che danneggia ogni suo componente ma, prima di farlo, ovviamente, spiffera al droide dorato tutte le informazioni relative al Primo Ordine.
La pioggia scioglie la vernice protettiva di Omri (argento) e mostra che il suo corpo è in realtà completamente rosso.
Alla morte di Omri, C-3PO decide di usare il suo braccio, rosso, per onorarlo.
La storia, realizzata da Robinson e Harris, proietta una sinistra luce sul nostro “ammasso di ferraglia” preferito, raccontandolo in un’avventura solitaria, cupa e oscura, senza la sua controparte di sempre, il pigolante C1-P8, privando quindi il racconto della sua “sintetica” e liberatoria ironia.
Nonostante la trama sia lineare e abbastanza semplice e nonostante che il sottoscritto ne
abbia approcciato la lettura con lo scetticismo tipico da “sono un fans, ma non è giusto approfittare di me” viene fuori che “Star Wars: C-3PO #1” è uno dei migliori fumetti dedicati allo STAR WARS UNIVERSE che abbia mai letto:
è una vera e propria piccola grande tragedia che vede il personaggio più comico della saga recitare un ruolo drammatico ed emergere dal suo ruolo di comparsa per crescere e diventare un protagonista assoluto…
Il tutto senza usare la forza.
Peccato che di tutto questo, nei film, forse, non vedremo mai nulla e che, probabilmente, il nostro adorato “droide protocollare” continuerà a muoversi a scatti e a pronunciare epiche battute prontamente rimbeccato dal suo “amichetto” a forma di aspirapolvere.
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