Ormai la serie RTX 40 di Nvidia è sulla bocca di tutti, le specifiche hanno sbalordito il pubblico, dalla pura potenza grafica, con performance che raggiungono il picco grazie a DLSS 3, fino ai consumi decisamente importanti. Tuttavia, non si era ancora mai discusso dello spazio non indifferente che avrebbe occupato.
Sorvolando per un momento sui prezzi, target di varie prese in giro e meme per l’assurdità del msrp raggiunto, le nuove serie 40 hanno grandezze notevoli, in particolare le custom di Asus e Zotac che a quanto pare risultano più grosse di alcune console next-gen; pure la Founders Edition non scherza dato che in dimensioni supera facilmente l’Xbox Series S. I setup in giro ricordano più l’ingresso in un casino super sbrilluccicoso che un pc da moddare, ma ci sono anche dei difetti.
Queste misure sono giustificate dalle ventole incluse per la dissipazione termica e probabilmente dal tdp (ossia i watt richiesti per farla funzionare) che arrivano tranquillamente a 1200 W (no, non ho sbagliato con gli zeri); ma è pure comprensibile, guardando indietro la RTX 3090, gioiellino della serie 30, consumava già un minimo di 750 W. La strada, insomma, era stata già imboccata sul doppio binario della logica che maggior capacità di calcolo è direttamente proporzionale alla grandezza necessaria per far scorrere nelle proprie vene tutta l’energia necessaria.
Le dimensioni sono aumentate, i prezzi sono partiti verso l’infinito ed oltre e i consumi richiedono probabilmente un reattore nucleare per farle partire in un momento storico di sicuro non favorevole al consumo quotidiano. E non finisce qui, perché sono molti gli esperti di settore o gli influencer che nutrono dubbi circa l’adattare nuovi case in grado di ospitare questi colossi tecnologici nel proprio assetto hardware. Anche l’alimentazione avrà un ruolo importante dato che sarà necessario definire se sarà meglio dedicare più PSU all’intera struttura o attendere il rilascio sul mercato di dispositivi in grado di sostenerne l’intero requisito energetico.
Insomma, ci si avvicina sempre di più al concetto di “rig” per quel che riguarda il computer gaming, dove sarà preferibile disporre di avanzate conoscenze di assemblaggio prima di lanciare i propri titoli preferiti. Le spese, poi, non saranno di certo un aiuto per i portafogli di appassionati e giocatori. Sicuramente, però, tutto ciò ci renderà felici come dei bambini.
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