Piacenza: alla scoperta delle bellezze della Primogenita

Piacenza è una di quelle città che passa inosservata nonostante le sue attrattive storico-culturale, probabilmente a causa della sua posizione che un po’ la penalizza. Si trova infatti tra Milano e Parma, sua sorella maggiore, ma oggi vi indicheremo alcune delle mete che meritano di essere visitate e apprezzate.

Non dimentichiamo che – storicamente parlando – Piacenza fu una città che venne abitata dagli Etruschi, dai Celti e infine dai Romani e non solo; nella metà dell’800 venne nominata da Carlo Alberto come la Primogenita, in quanto fu la prima città in assoluto a votare il 10 Maggio 1848 con un plebiscito unanime all’annessione al Piemonte!

Piazza Cavalli

Piazza Cavalli è senza dubbio il cuore della città e si chiama così per un ovvio motivo: i due cavalli di bronzo, che risalgono al 1612, a opera dello scultore Francesco Mochi.

Le statue furono commissionate da Ranuccio Fernese, figlio di Alessandro Fernese per ricordare e omaggiare il padre. I due cavalieri sono infatti il padre – di cui si osserva uno straordianrio dinamismo rappresentato dal mantello e la gualdrappa gonfiati dal vento – e Ranuccio in vesti romane.

Poggiano su due basamenti in marmo di Carrara, molto conosciuto per la sua pregiatezza, decorati con bassorilievi in bronzo che raffigurano allegorie della pace e un importante fatto storico: l’incontro di Alessandro Fernese con gli ambasciatori inglesi.

Il Duomo

Il Duomo di Piacenza è un’altra attrattiva di incomparabile bellezza e grande esempio di architettura romanica! Sulla piazza sorge una cattedrale molto antica: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nel 1122 sopra ad una pre-esiste, che era dedicata a San Giustina. Quest’ultima risaliva all’885, ma intorno al 1117 venne distrutta a causa di un violento terremoto.

Attualmente, la cattedrale è il luogo di culto principale e un punto di riferimento per i piacentini; le sue particolarità sono il bicolore della facciata esterna, marmo rosa e pietra arenaria, e gli affreschi all’interno, che risalgono al 200, tra cui San Cristoforo tra le figure equestri dei Santi Giorgio e Antonino sul transetto e la Madonna col Bambino in trono tra i Santi Giovanni Evangelista e Giovanni Battista sulla navata.

E ancora, la Torre Campanaria alta ben 73 metri circa, con alla cima l’Angil dal Dom, l’angelo segnavento in rame dorato e simbolo della città.

Musei interessanti

Diciamolo, i musei sono tra le attrattive più interessanti in una città: una raccolta senza tempo e che racconta al contempo una storia a noi sconosciuta. Oggetti, libri e reliquie ci danno un’idea di com’era vivere nelle epoche passate, gli usi e i costumi, le tecniche di conservazioni e l’uso dei materiali, che dopo migliaia di anni ritroviamo ancora intatti.

Tra i più bei musei di Piacenza c’è il Museo Kronos, disposto su ben 3 livelli, in cui nel primo troveremo le esposizioni permanenti (come il Trittico trecentesco di Serafino dè Serafini e la sala delle sculture), nel secondo quelle temporanee (come le Sacre reliquie e lo Scriptorium con accessori annessi utilizzati dagli antichi) e il terzo è dedicato alla sezione archivistica e a uno dei libri più importanti risalente al medioevo: il Codice 65 o Libro Maestro.

Un altro museo che merita una visita è il Museo Civico di Storia Naturale, costruito in un ex-macello e che si compone di 3 ampie sale: un allestimento dettagliato che richiama Le Pianure, La vita sul Po, La Collina e La Montagna. In queste sale, il visitatore ha un contatto diretto con i modelli, i reperti e la possibilità di riconoscere flora e fauna dei diversi ambienti ecologici: una visita perfetta ed educativa anche per i bambini.

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Tiziana

Difficilmente avvisterete questa donzella in città. Ama la natura e tutto ciò che ne fa parte ma non mettetela alla prova; farebbe di tutto per salvare il pianeta Terra, non si direbbe altrettanto per alcuni umani. Adora gli animali a tal punto da aver sviluppato un linguaggio che usa per comunicare esclusivamente con la fauna. E’ costantemente in compagnia dei suoi più fedelissimi collaboratori: Mirko e Billy. Laureata in Scienze Naturali, nel tempo libero decide di condividere le sue conoscenze con il Bosone. A proposito, Billy e Mirko non sono umani. Sono i suoi zupi.
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