Non riusciamo mai a vedere il “lato posteriore” della Luna quando guardiamo il cielo. Semplicemente perché la luna non ruota sul proprio asse come fa la terra. “The Dark Side of The Moon” rimane quindi in gran parte un mistero. Se da una parte quella faccia della Luna non è ancora visibile, dall’altra gli astronomi ci regalano lo scatto alla più alta definizione mai fatto. Andiamo a vedere insieme come appare la superficie lunare così come la vide Neil Alden Armstrong.
Il 10 gennaio scorso, durante una conferenza stampa al 241° incontro dell’American Astronomical Society (AAS) a Seattle, Washington, sono state presentate delle foto della superficie lunare davvero molto interessanti. Queste, non solo hanno catturato il luogo di atterraggio della navicella Apollo 15 della NASA, ma (il cratere Tycho), ma hanno anche rivelato un po’ la struttura e la composizione degli altopiani lunari meridionali. Ad una prima occhiata potremmo dire che si tratta di una distesa di sabbia, ma in realtà si tratta proprio della superficie della Luna.
Per fare questa fotografia i ricercatori non hanno utilizzato mezzi potentissimi, bensì “solo” il Green Bank Telescope (GBT) di 100 metri di diametro posizionato nel West Virginia. Si tratta attualmente del radiotelescopio orientabile più grande del mondo. Il GBT ha emesso onde radio le quali hanno illuminato la luna. Gli echi delle onde radio sono stati poi catturati da una serie di quattro radiotelescopi larghi 25 m al Very Long Baseline Array di Hilo, nelle Hawaii. La tecnologia non è rivoluzionaria e la potenza necessaria per far funzionare il telescopio è poco superiore a quella di un forno a microonde domestico: 700W.
Ma non finisce qui. I ricercatori hanno anche utilizzato il telescopio per acquisire dati su un asteroide di circa 1 km di diametro che è passato di recente vicino al nostro Pianeta. A causa delle sue dimensioni e della sua orbita, l’asteroide è considerato potenzialmente pericoloso, ma il capo della divisione radar del Green Bank Observatory e del National Radio Astronomy Observatory (NRAO) Patrick Taylor ha affermato che l’oggetto non rappresenta alcun rischio per la Terra in questo momento.
Ma si può fare di più? Certo. Il team di ricercatori vorrebbe sviluppare una versione più avanzata del telescopio in grado di trasmettere con circa 700 volte in più potenza. Un tale sistema potrebbe essere utilizzato per condurre studi geologici sulla luna e cercare detriti spaziali attorno satellite, nonché cercare e caratterizzare asteroidi che potrebbero minacciare il nostro pianeta.
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