E’ ormai noto che esiste la reale possibilità che il livello dei mari subirà nei prossimi decenni un innalzamento drastico a causa dei cambiamenti climatici, provocando inondazioni costiere in tutto il mondo. E poiché l’essere umano, fin da tempi immemori, ha stabilito insediamenti in prossimità delle coste, ciò potrebbe significare che centinaia di milioni di persone dovranno abbandonare le proprie case.
Per comprendere l’entità del problema lo youtuber Atlas Pro ha realizzato un video che mostra quanto grave potrebbe diventare la situazione. E sì, lo scenario peggiore è un vero e proprio incubo.
Atlas Pro, geografo e scienziato che in passato ha realizzato numerosi video che spiegano gli effetti dei cambiamenti climatici, per questo video si è concentrato sulle inondazioni. Il video non è brevissimo (dura circa 20 minuti), e sicuramente fornisce previsioni decisamente deprimenti, ma spiega in modo obiettivo e chiaro come i cambiamenti climatici potranno alla fine devastare grossa parte dell’umanità.
La causa principale del problema, come osserva Atlas Pro, è che le persone amano stabilirsi vicino ai delta dei fiumi, laddove si accumulano grandi quantità di sedimenti. Zone note fin dall’antichità per le loro ampie risorse: acqua dolce, pesce, terre fertili. Alcuni esempi dei delta più grandi includono il delta del Mekong, in Vietnam e Cambogia; il delta del Gange-Brahmaptura in Bangladesh e India; il delta del Mississippi negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda le aree specifiche più in difficoltà negli Stati Uniti parliamo di entrambe le coste (a ovest delle montagne della Sierra Nevada e ad est dei monti Appalachi). Le inondazioni, per capire meglio, potrebbero spazzare via il Delaware, così come parti del Maryland e della Virginia; l’acqua che penetra attraverso la baia di San Francisco potrebbe inondare la valle centrale della California.
Per quanto riguarda il resto della Terra, le inondazioni potrebbero costringere alla migrazione centinaia di milioni di persone in India e in Cina, così come in Australia e Sud America. Soltanto l’Africa tra tutti i continenti sembra che se la caverà meglio grazie alle sue coste ripide.
Insomma, uomo avvisato, mezzo salvato. Incrociamo le dita intanto attendendo che gli Stati Uniti decidano, saggiamente, di rientrare negli Accordi di Parigi (che ricordiamo mirano alla riduzione di emissione di gas serra), abbandonati durante la presidenza Trump.
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