La quarantena è stata pesante per tutti, non ci sono dubbi. E non sono convinto si possa dire che sia finita, poichè la riapertura è graduale e dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione per evitare che la fase 2 faccia più danni che altro. Ed è per questo che la riapertura delle chiese è stata aspramente criticata da molte persone sul web. Gran parte delle critiche è da ricondurre al fatto che le strutture religiose anticiperanno la riapertura dei cinema.
Polemiche. Polemiche everywhere
Se avete un’identità su quasi qualsiasi social network, la notizia non vi suonerà nuova. Da quando è iniziata questa faccenda del COVID-19 le critiche non sono mai mancate: da chi diceva che non c’era alcun pericolo, chi non aveva intenzione di rispettare le limitazioni, chi si è indignato per la chiusura delle attività, fino a chi ha parlato di decisioni sciocche per svariate ragioni.
Per non parlare di chi ha più sottilmente inondato la rete di meme sulla possibilità di fuggire anche solo qualche minuto da casa propria per portare fuori il proprio cane.
Sui social se ne sono viste di tutte, davvero. E molte critiche, purtroppo, non si appoggiano nemmeno ad un ragionamento.
Un esempio su tutti? Quando è stata dichiarata la possibilità di visitare i propri congiunti, in molti si sono lamentati che non avrebbero potuto visitare i propri affetti perché non erano consanguinei.
E sia chiaro che quando il governo ha chiarito che sarebbe stato possibile, qualcuno si è lamentato per non poter vedere i propri amici e dover ancora restare chiuso in casa essendo single.
Stavolta invece la critica, della cui legittimità discuterò a breve, si rivolge ad un altra situazione, messa in luce da un meme che si è diffuso molto rapidamente sul web: l’apertura delle chiese e la loro utilità viene messa a confronto di apertura ed utilità, ad esempio, delle sale cinematografiche.
Riapertura Cinema vs Chiesa
Per iniziare, potremmo dire che il concetto di fondo non è sbagliato. La riapertura delle chiese non aiuta certo l’economia, inoltre i cinema sono già, di base, attrezzati per avere i posti contati e distanziati e gli ingressi e le uscite dalle sale differenziati. Il post a cui facciamo riferimento ha certamente le sue ragioni, non posso non ammetterlo.
Ma è necessario criticare questa scelta? Le critiche non sembrano un po’ una lamentela perchè “lui sì ed io no”?
Da poco un nostro articolo ha messo in luce una ricerca che parlava di migliorare il modo di pensare in cui uno dei passi indicati, invitava a mettersi nei panni di chi ha opinioni diverse dalle nostre.
Prima di criticare, proviamo a capire. Il che non significa che dobbiamo evitare, poi, le critiche. Ma che forse dovremmo porle con un certo riguardo.
Per quanto mi riguarda, ritengo che molte critiche che si vedono ogni giorno sul web siano sterili. Che non portino a niente. Capisco le ragioni, capisco la tensione del momento ma al momento, l’unica cosa che possiamo fare è fidarci.
Chi ha preso questa decisione lo ha fatto per un motivo. Un motivo che magari non condividiamo ma a nulla serve urlare il proprio disaccordo lanciando pessimi epiteti nei confronti delle chiese e di chi le frequenta.
Perchè sinceramente, scrivere striscioni sulla falsariga di “ce la faremo“, per poi bruciare tutto di questa solidarietà nei confronti degli altri perché “loro possono uscire ed io no”, non aiuterà ne noi ne loro.
Anzi, ci fa solo star peggio, quando invece potremmo pazientare ed essere contenti di quello che c’è di buono, vista la riduzione dei contagi che stiamo vedendo e che speriamo continuerà.
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