La plastica è un elemento inquinante che come sappiamo tutti, risulta pericoloso per l’ambiente in moltissime situazioni. È per questo che esistono molti programmi di riciclo della plastica, finalizzati alla limitazione della presenza di rifiuti nell’ambiente.
Molti materiali costituiti da plastica possono essere lavorati e riutilizzati in diversi modi. Ma cosa è riciclabile? Come viene riciclato? E cosa si può fare con il risultato del riciclo?
Cosa si ricicla
La raccolta differenziata è una consuetudine ormai nel nostro paese ed in molti altri, quindi è probabile che molti di voi abbiano familiarità con quali materiali si possono riciclare e quali no. Ad ogni modo, su gran parte dei prodotti è specificato dove vanno gettati, e se così non fosse potete trovare guide alla raccolta differenziata quasi ovunque sul web. Se volete una buona guida ad esempio potreste visitare il sito del Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in Plastica), dove trovate indicazioni di tutti i generi di imballaggi ed altri prodotti che vanno gettati nel riciclo della plastica.
Se vogliamo scendere un po’ più sul tecnico, vi posso indicare quali siano i materiali più diffusi che potete trovarvi a dover riciclare.
Il Polietilene Tereftalato (PET) lo conosciamo tutti: è quello che compone le bottiglie per bevande, oltre che in minor parte alcune fibre sintetiche.
Ad esso possiamo affiancare il Poletilene (PE), utilizzato di norma per sacchetti, flaconi per detergenti, pellicole ed altri imballaggi.
Altro dei più usati è il Polivinil Cloruro (PVC) che trovate spesso sotto forma di tubi e vaschette per le uova.
Anche il Polistirene (PS) aka Polistirolo credo che lo conosciute: viene usato per le vaschette per alimenti, gli imballaggi, e per posate, piatti e bicchieri di plastica.
In ultimo troviamo il Polipropilene (PP), che ha usi diversissimi e potete trovare in buona parte in oggetti di arredamento.
Come si ricicla
Tanti bei nomi che non servono a molto, se non affiancati da qualche informazione interessante.
Innanzitutto PET, PE e PVC si distinguono dagli altri materiali perché il risultato del loro riciclaggio è quello da cui si ottiene un recupero migliore. La plastica PET, addirittura, permette di recuperare quasi il 100℅ del materiale dell’oggetto originario. Esatto: le tanto odiate bottiglie di plastica sono in realtà uno degli oggetti più facili da riciclare, ed il cui riciclo dà i risultati migliori!
Ovviamente in questa storia c’è un “ma”… un piccolo dettaglio che, però, dipende da chi le getta: gli impianti di riciclo fanno infatti una selezione automatizzata, ed una bottiglia schiacciata sul lato lungo e privata del tappo, piuttosto che accartocciata e richiusa, avrà più possibilità di essere riconosciuta per ciò che è e di essere riciclata correttamente.
Come si usa la plastica riciclata
La risposta semplice è che dipende dal tipo di plastica. Il PET riciclato va a finire in contenitori non alimentari e fibre sintetiche, ma può essere riutilizzato per bottiglie di plastica ad uso alimentare in concentrazioni massime del 50℅.
Il PE viene riutilizzato per pellicole, sacchi della spazzatura e contenitori per prodotti casalinghi, mentre il PVC finisce principalmente in prodotti idraulici o edili. stradale
Altri tipi di plastica vengono di norma utilizzati invece assieme per cartellonistica stradale, panchine ed altri prodotti di arredo cittadino. Insomma, non è un caso che ci siano tante aziende che vendono plastica riciclata e il mercato che gira attorno a questi prodotti è molto vasto e soprattutto, fa bene alla salute del nostro pianeta.
Ma cosa accade a quello che invece non si ricicla?
Non crediate che la faccenda sia finita qui. La plastica non riciclabile può essere incenerita per generare energia, o in alcuni casi venire trattata per dare vita a combustibili alternativi per macchine industriali.
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