Nel 2021 il film V per Vendetta compie 15 anni. La pellicola, nata dall’adattamento della omonima graphic novel, è infatti uscita al cinema il 18 marzo 2006.
Forse questo vi suonerà familiare: una ragazza si prepara per uscire; all’improvviso si accorge che sta tardando: sta per scattare il coprifuoco. Si affretta per la sua strada muovendosi furtiva nella notte. Per strada, altoparlanti ammoniscono che chi infrange il coprifuoco sarà punito. Sembra essere così anche per la ragazza, che guarda caso incontra due loschi individui, che cercano di abusare del loro potere.
Fa uno strano effetto vero? Festeggiare l’anniversario di questo film durante il 2021 è una coincidenza che sarebbe piaciuta molto a V, controverso coprotagonista del film.
La storia è ambientata in Inghilterra, in un tempo distopico che ricorda vagamente il futuro Orwelliano. L’Inghilterra è una società militarizzata e totalitaria, dove tutto il potere è concentrato nelle mani di un unico spregiudicato individuo.
Per tornare alla ragazza che ha infranto il coprifuoco, viene salvata giusto in tempo da un personaggio che sul momento appare quasi più losco dei due Fustigatori. Un uomo vestito in modo elegante, armato di spada, sul volto la maschera di Guy Fawkes. Costui ristabilisce l’ordine, calandosi nel primo dei suoi fenomenali monologhi.
Non voglio fare un resoconto della trama, anzi vi invito spudoratamente ad andarlo a vedere, se ancora non lo avete fatto. E’ uno di quei film che ambisce ad essere inserito nella rosa dei nuovi classici.
Ri-vedere “V per Vendetta” oggi
Questa storia mette in scena le conseguenze estreme di un sistema politico accentratore. V for Vendetta è un film che parla della libertà. E nel fare questo, ci fa male ogni volta che lo vediamo. Ci crediamo pronti ad affrontarlo senza commuoverci, ma ci troviamo puntualmente a piangere con la ragazza di cui sopra. Tra parentesi, si chiama Evey ed è interpretata da una stupenda Natalie Portman.
Il personaggio di V, controverso, sofferente, forse al limite della follia, è il simbolo di quanti, oppressi nel loro essere, sono perseguiti e lottano per la libertà. Ecco perché si crea subito un senso di empatia verso di lui (non solo per le bombe a ritmo di musica): anche lui fa parte degli oppressi, e si fa portavoce di chi una voce non ce l’ha. Lui siamo noi.
A quindici anni dall’uscita di questo film, in un mondo ferito da una Pandemia che pensavamo ci avrebbe unito, troppe sono ancora le persone costrette a lottare per affermare chi sono.
Spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio ma quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò, e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai… io ti amo, dal più profondo del cuore… Io ti amo.
La lettera di Valerie in V per Vendetta
Credo che il vero messaggio di V per Vendetta si trovi nella scena finale: non è tanto, come dicevo prima, una bella esplosione a ritmo di musica che rimetterà a posto il mondo.
Nel momento in cui la folla si toglie la maschera, solo in quel momento possiamo riconoscere che l’umanità è fatta di identità diverse. Eppure, se queste diverse identità saranno in grado di trasformarsi in un unicum, allora e solo allora si potrà salvare il mondo.
Dedicato a tutti coloro che, ancora oggi, lottano per la propria libertà.
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