Il Romics ha la sua buona dose di sfortune annuali, mi dispiace dirlo.
Se fino all’anno scorso abbiamo sentito parlare di cosplayer che venivamo malmenati, quest’anno l’ignoranza si è superata con una storia che è degna di Guzzanti e dei suoi “fascisti su Marte”. La Storia la sappiamo tutti e non c’e’ bisogno di ricordarla: casapound è andato allo stand Shockdom e ha versato della coca cola su “Quando c’era Lvi” una nuova produzione in 36 pagine di Daniele Fabbri e Stefano Antonucci, dove vediamo un ritorno ai giorni nostri del Duce in chiave satirica, procurando dai 500 ai 1000 euro di danni.
Sapendo la notizia come tutti gli altri al sottoscritto è sorta una domanda: ma c’e’ ancora il diritto di Satira in Italia?.
Si, perché non è la prima volta che accade una storia del genere dove un nuovo esordiente cerca di pubblicare qualcosa di nuovo tramite la satira e viene boicottato o bloccato, e basti citare due autori che negli ultimi anni si sono contraddistinti per critiche: Don Alemanno e Immanuel Casto.
Don Alemanno lo sappiamo tutti è l’ideatore di Jenus, il fumetto satirico che vede le vesti di Jenus e altri personaggi illustri della Santità alle prese con eventi comici o battaglie alla Ken il Guerrirero. Questo fumetto originariamente nacque sul web per poi essere edito da Magic Press, ha subito molte critiche alla sua prima uscita arrivando al punto che alcuni diedero pure a una petizione che vedeva la cancellazione delle uscite nelle fumetteria direttamente dalla Chiesa.
Immanuel Casto, nato come web star su Youtube, nel 2012 fa uscire il gioco di carte “Squillo”, un gioco sullo sfruttamento della prostituzione che lo stesso Casto in varie interviste ha dichiarato che il gioco stesso era per sensibilizzare al reale problema della prostituzione. Durante la prevendita, prima che il gioco venisse distribuito, il 9 ottobre 2012 la senatrice Emanuela Baio Dossi, ritenendo che il gioco fosse idoneo a incitare la mercificazione del corpo femminile, l’uso di eroina, di antidepressivi e pratiche sessuali disumane, ne ha richiesto la rimozione dal mercato in una seduta parlamentare.
Il risultato per entrambi gli autori fu in realtà un fortunato aumento di vendite come lo stesso sarà per l’albo della Shockdom e un bel nulla di fatto di Casapound che ha fatto esclusivamente un gesto vigliacco e anzi, una splendida pubblicità gratuita per un albo che probabilmente sarebbe rimasto nascosto e poi riscoperto come molti albi nostrani. Ma, per quanto il fascismo faccia parte di uno dei momenti più bui della storia italiana, vorrei ricordare che “QUANDO C’ERA LUI” (cit.) non venivano bruciati i libri ma anzi si crearono nuove scuole che divennero più accessibili a tutti.
Inoltre, perché prendersela proprio con due autori in una fiera del fumetto quando molti comici italiani parodizzano molto di più anche in maniera esagerata il Fascismo?
A casapound sono esperti di marketing eh…
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