In questo articolo vogliamo parlare di fumetti d’autore, non perché gli altri fumetti non siano degni di questo appellativo ma perché è nostra intenzione concentrarci su una figura emblematica del panorama fumettistico italiano, un orgoglio nostrano, che non ha nulla da invidiare agli artisti stranieri. Avete mai letto un fumetto di Guido Nolitta? No? E se vi dicessi Sergio Bonelli?
Perfetto, Guido Nolitta è stato un suo pseudonimo, usato solamente al tempo, per non farsi confondere con il padre, il creatore della famosa casa editrice, Giovanni Luigi Bonelli, indimenticabile creatore di Tex.
Chi è Sergio Bonelli
Sergio, figlio d’arte, esordisce nel 1954, realizzando vari fumetti soprattutto a sfondo Western; è solamente nel 1961 che nasce il suo vero primo grande successo: Zagor – di cui io ero orgoglioso possessore dei primi 360 numeri, tutti rigorosamente originali (pensate solo che il primo numero costava duecento lire!).
Tornando a noi, Bonelli figlio ha poi prodotto personaggi famosissimi come Mister No, acclamato dalla critica ed ottimamente venduto. Ovviamente dopo la morte del padre, Sergio lo ha sostituito per mandare avanti anche Tex.

La casa editrice Sergio Bonelli Editore è diventata quindi un punto di riferimento per tutti gli amanti del fumetto italiano, le sceneggiature sono sempre state incredibili ed originali.
La Bonelli Editore vanta tra i suoi collaboratori dei nomi incredibili, stiamo parlando di persone che ci hanno poi regalato anche Dylan Dog o Nathan Never, gente come Tiziano Sclavi, Marcello Toninelli, Angelo Stano, ma sono decine e decine.
Sergio Bonelli è stato molto spesso frequente e gradito ospite del Lucca Comics and Games, in qualità di esperto; sebbene avesse ancora tanto da fare, muore troppo giovane nel 2011 a seguito di una brutta malattia.
La sua eredità tuttavia è immensa, rimarrà per sempre incisa su decine di migliaia di copie stampate di fumetti dei suoi amati personaggi.
Attualmente, tutta l’attività imprenditoriale e la casa editrice è oramai diventata una sorta di tradizione familiare, è passata in mano al figlio Davide che continua orgogliosamente a portare avanti l’azienda.
Una piccola curiosità su Sergio Bonelli: al suo esordio, nel 1954 si dedicò alla creazione di un piccolo libretto che parlava delle avventure di un indiano chiamato Ciuffetto Rosso; in quel caso il suo pseudonimo fu Annalisa Macchi.
Uomo di profonda umiltà anche nel lavoro, rispettava sempre spazi e competenze dei colleghi; per quanto mi riguarda, i fumetti della Bonelli hanno segnato la mia infanzia e Sergio resterà sempre un mito.