Tutti i condomini sono chiamati a sottoscrivere un contratto di fornitura energetica per coprire i consumi legati alla gestione degli spazi comuni.
La luce delle scalinate, l’ascensore, un eventuale montacarichi, ma anche l’attivazione della pompa d’acqua, sono tutte funzioni che richiedono l’impiego di energia elettrica.
Per questa ragione è bene che ogni condominio si faccia carico di un contratto con un fornitore a scelta, al fine di suddividere le spese tra le diverse parti.
Prima di capire in che modo scegliere la soluzione migliore e come confrontarla è necessario specificare a chi intestare l’energia elettrica condominio, come avvengono i pagamenti e come si compongono le tariffe.
Sul mercato delle forniture, infatti, esistono specifiche tariffe destinate proprio ai condomini, finalizzate a ottimizzare costi e consumi di questa specifica tipologia di clienti.
In linea di massima, si parla di condominio con obbligo di un amministratore condominiale solo se il numero di condomini è superiore a 8. In questo caso, sarà quest’ultimo a farsi carico dell’intestazione del contratto e di tutti gli obblighi a questo connessi. In caso diverso, se il numero dei residenti è inferiore, allora uno dei condomini può farsi carico della responsabilità e dell’intestazione del contratto, salvo poi suddividere le spese anche con gli altri.
La suddivisione viene effettuata, di solito, tenendo conto delle tabelle millesimali, o, qualora la fonte energetica fosse necessaria ad alimentare anche le utenze domestiche, in base ai consumi registrati sui contatori divisionali.
Specificato questo scendiamo più nel dettaglio delle soluzioni da mettere a confronto.
Come confrontare le offerte energetiche condominiali
Le tariffe delle offerte di energia elettrica condominiali si compongono alla stessa maniera rispetto a quelle destinate ai privati, quindi di una quota fissa, legata al costo della materia prima, al suo trasporto e agli oneri di sistema, oltre che le imposte.
Anche nel caso dei condomini, infatti, la tariffa può essere bloccata in base al prezzo fissato al momento della sottoscrizione o suscettibile delle variazioni di mercato (in discesa o in salita), con una tariffa indicizzata.
Mercato libero o tutelato?
Altra considerazione da fare, quando bisogna confrontare le tariffe, è capire se il fornitore opera nel mercato libero o in quello tutelato. Nel primo caso, infatti, tenendo conto della maggiore concorrenza con cui deve confrontarsi potrebbe essere spinto ad abbassare i prezzi, per attirare nuovi clienti.
La maggiore concorrenza del mercato libero, infatti, permette di attingere a un ventaglio di offerte maggiori e più variegate, rispetto al mercato tutelato.
Agevolazioni fiscali
Infine, altro elemento da considerare, riguarda il regime fiscale applicato ai condomini, di regola più agevolato rispetto ad altri clienti commerciali, come le imprese.
In tal senso, l’IVA risulta inferiore, ma anche le accise hanno costi più bassi.
Per questa ragione, anche nei casi in cui non sia obbligatorio nominare un amministratore condominiale, è sempre bene che il condominio abbia una propria Partita IVA e sia regolarmente registrato come tale.
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