Voi che state leggendo questo articolo, non voglio credere che non abbiate visto Stranger Things. Che vi sia piaciuto o no, è indubbio che il Sottosopra sia stata una delle trovate più epiche degli ultimi anni in tema di serie TV. Ma se vi dicessimo che gli scienziati dell’Oak Ridge National Laboratory nel Tennessee hanno provato ad aprire davvero un portale per l’Upside Down? Vi spieghiamo come è andata la faccenda e gli esiti dell’esperimento che è iniziato tre anni fa.
Un “piano stravagante”, secondo gli scienziati, quello di aprile un portale per un universo parallelo… Ma non tutto è andato come sperato
Andiamo per ordine. L’esperimento portato avanti dall’Oak Ridge National Lab dal team guidato dalla fisica Leah Broussard aveva come obiettivo quello di osservare concretamente la materia oscura. Come molti di voi nerd sapranno, la materia oscura esiste ma non si vede: non può essere vista o rilevata ed è fatta di materiale che non assorbe, riflette o emette luce. Insomma, come se fosse aria per capirci. Tuttavia, sappiamo della sua esistenza grazie al modo in cui interagisce con la materia visibile attraverso la gravità.
Ma torniamo a noi. L’esperimento del team prevedeva di sparare un fascio di neutroni attraverso una parete di un materiale chiamato carburo di boro. Questo, nel loro stato naturale e non modificato, verrebbero assorbiti dal muro. Tuttavia, i neutroni “specchio” (quelli che dobbiamo dimostrare essere veri) passerebbero attraverso questo muro che, in sostanza, sarebbe il portale per il Sottosopra.
Ma qual è il risultato? Purtroppo il 100% dei neutroni si sono letteralmente bloccati e non sono passati attraverso la lastra di carburo di boro. Questo ha significato una cosa sola: l’esperimento, sebbene riuscito, ha dimostrato che il Sottosopra non esiste. Allo stesso modo, almeno con questo esperimento, non è stato possibile aprire nessun portale per un universo parallelo. Infatti, se l’effetto sortito fosse stato quello per cui i neutroni passassero attraverso la lastra, si sarebbe dimostrato che esiste qualcosa “oltre”.
Ma sapevate che anche l’Italia ha studiato questo aspetto della materia?
Proprio così. Nell’Università dell’Aquila, il fisico Zurab Berezhiani ha condotto degli esperimenti sui neutroni “specchio”, ovvero quelli che esistono all’interno della materia oscura. Il suo ragionamento funziona un po’ al contrario di come ragioneremmo noi: lui dice che la materia oscura è difficile da trovare e toccare proprio perché si trova dentro questa dimensione che chiamiamo “mondo dello specchio”. Senza cadere troppo nel tedioso, se un giorno questa teoria venisse dimostrata, potremmo arrivare a conoscere intere galassie specchio, buchi neri specchio o anche forme di vita oscure (proprio perché SONO nella materia oscura). Intrippante vero?
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Fonti:
Studio italiano: https://link.springer.com/article/10.1140/epjc/s10052-018-6189-y
Studio americano: https://www.ornl.gov/news/physicists-confront-neutron-lifetime-puzzle
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